Più grave del previsto l’infortunio al portiere Giacomo Venturi
- REGGIANA
- 4 Ottobre 2021
Campionato 2002/03, serie C1
La squadra allenata da Adriano Cadregari non parte male e dopo 3 pareggi e una vittoria subisce la prima sconfitta ad Arezzo per 4 a 3. Da questa giornata inizia una serie interminabile di pareggi (alla fine saranno ben 18 su 34 partite) che porta la squadra in zona play-out, dai quali si salva pur arrivando a pari punti con la Spal e la Lucchese. Ai 45 gol fatti dai granata (grazie ai 9 gol di Giandomenico, agli 8 di Bizzarri e ai 6 di Makinwa e Minetti tra gli altri) si contrappone una difesa spesso poco attenta che subisce 45 gol.
Campionato 2003/04, serie C1
L’anno successivo, 2003/2004 si punta ancora su Cadregari che non convince del tutto e infatti viene presto esonerato e al suo posto viene chiamato Sala. La squadra dopo una partenza in chiaroscuro, subisce delle pesanti battute. Nel girone di ritorno va ancora peggio con ben 9 sconfotte. Al posto di Sala viene richiamato Cadregari, che dopo poco lascia di nuovo. Per disputare i play-out viene chiamato a guidare la squadra Bruno Giordano, indimenticato giocatore del Napoli di Maradona, e bandiera della Lazio.
La squadra disputa i play-out contro il Varese e si salva grazie alla migliore posizione in classifica (dopo la vittoria all’andata per 1 a 0 perde il ritorno per 2 a 1).
Campionato 2004/05, serie C1
La stagione 2004/05 inizia con una vera e propria rivoluzione della squadra attuata dal direttore sportivo Valentini.
La Reggiana parte bene con due pareggi un sonoro 5 a 0 al Giulianova a cui seguono altre due vittorie tra cui spicca quella contro il Napoli davanti a 18.000 spettatori. La squadra granata veleggia nelle zone alte della classifica e approda ai play-off. Nella semifinale d’andata contro l’Avellino sono circa 8.000 i tifosi che si spostano a Cremona (il Giglio è a capienza ridotta per i lavori di costruzione dei Petali). Purtroppo nonostante la prova di carattere dei ragazzi di Giordano, l’Avellino vince per 2 a 1 e nel ritorno la Reggiana quasi sfiora il colpaccio, ma la partita finisce 2 a 2 con l’Avellino che prenderà il giusto slancio che lo porterà in serie B dopo la finale con il Napoli.
Dopo l’esito negativo sul campo, ecco il dramma societario. La Reggiana, schiacciata dai pesantissimo debiti accumulatisi nell’ultimo decennio, il 13 luglio 2005 viene dichiarata fallita. I tifosi scendono ancora in piazza e chidono al sidaco Delrio di intervenire per salvare il calcio professionistico a Reggio Emilia. Si mobilitano dapprima alcuni imprenditori e professionisti che fanno nascere il Reggio Emilia F.C., a loro si uniranno ben presto i rappresentanti di alcune importanti imprese locali aderenti a Confindustria e alla Lega delle Cooperative. La società si riprende nel frattempo nome e marchio e si può iscrivere in extremis al campionato di C2 come A.C. Reggiana 1919 S.p.A., con presidente Vando Veroni.
Campionato 2005/06, serie C2
La Reggiana riparte dalla quarta serie con Luciano Foschi allenatore. L’avvio non è dei più confortanti, anche a causa delle conseguenze delle vicende societarie. Nel girone di ritorno invece le cose vanno decisamente meglio, arrivano le vittorie e i sogni play-of, inseguiti quasi fino in ultimo. Visti i presupposti, ci si accontenta volentieri.
Campionato 2006/07, serie C2
Per migliorare l’8° posto in classifica dell’anno precedente e inseguire il salto di categoria, la società punta ancora su mister Foschi, che però viene esonerato dopo 4 giornate. Arriva al suo posto Alessandro Pane, che riesce a portare la squadra con merito ai play-off, mettendo in luce anche alcuni giovani provenienti dal vivaio come Catellani e Gozzi. In semifinale la Reggiana liquida la temibile Cisco Roma e approda così alla finale contro la Paganese. Davanti ad oltre 7.000 spettatori al Giglio nella gara di andata, i ragazzi di Pane vincono per 1-0 e assaporano il profumo della promozione, che però sfuma al ritorno, proprio sul più bello.
Campionato 2007/08, serie C2
Dopo due anni di C2, l’imperativo della dirigenza è la promozione. L’avvio è promettente, grazie a 4 successi, con i neo acquisti Alessi e Grieco sugli scudi.
Dopo un periodo di flessione, la Reggiana riprende a correre e inizia a duellare col Bassano per il primo posto.
Nello scontro diretto al Giglio, nel finale di stagione, finisce 1-1 e i veneti mantengono il primato.
Per la promozione diretta sembra finita, ma la squadra granata non molla, inanella altre due vittorie che, insieme alle inaspettate sconfitte del Bassano, portano la Reggiana a + 3 sulla rivale all’ultima giornata.
Basta un punto a Castelnuovo in Garfagnana, che arriva e regala la meritata C1 ai ragazzi di mister Pane e a tutto un popolo granata che da troppo tempo non assaporava il gusto del primato e della vittoria.
Campionato 2008/09, Prima Divisione
Ritrovata la terza serie (divenuta nel frattempo Prima Divisione) si tenta subito il doppio salto verso la B. La Reggiana allestisce una squadra competitiva e rimane costantemente ai vertici del torneo. La promozione diretta sfuma però nel momento della verità e ci si deve accontentare dei play-off.
Nella semifinale d’andata contro la Pro Patria al Giglio, la Reggiana dal vantaggio di 3-0 finisce sotto 4-5. Stesso brutto film al ritorno, granata in vantaggio 2-0 (e virtualmente qualificati), ma finisce 3-2 per i bustocchi che volano in finale.
Campionato 2009/10, Prima Divisione
Doveva essere un anno di transizione, con l’assetto societario incerto alla luce del disimpegno annunciato dai maggiorenti, ma la Reggiana del presidente Fontanesi e affidata a mister Loris Dominissini, dopo un avvio a singhiozzo, ingrana bene e si ritrova battistrada. La dea bendata non sorride tuttavia ai granata, che perdono per infortuni seri alcune pedine importanti (Saverino e Rossi e nel finale anche Stefani e Zini) e si ritrovano in pratica senza forze ai play-off. Nella semifinale d’andata al Giglio col Pescara, la Reggiana incerottata non va oltre lo 0-0 e al ritorno subisce la sconfitta che significa ancora addio alla serie B.
Campionato 2010/11, Prima Divisione
A partire dall’estate engono banco prevalentemente le vicende societarie,che portano all’insediamento, il 28 ottobre 2010, della nuova compagine guidata dal presidente Alessandro Barilli e composta anche dalle famiglie Campani e Villirillo.
In panchina è stato scelto Amedeo Mangone. Tra alti e bassi, la Reggiana arriva a giocarsi l’accesso ai play-off, ma la sconfitta alla penultima giornata in casa contro la Salernitana annega le speranze.
E’ comunque partito nel frattempo un significativo progetto di gestione fondato sui seguenti capisaldi:
• fare calcio professionistico in modo sostenibile, con un rigoroso controllo della sfera economico-finanziaria e con una organizzazione aziendale efficiente, nel rispetto degli obiettivi sportivi;
• valorizzare al meglio il Settore Giovanile, linfa vitale e fondamentale garanzia per assicurare il futuro del club;
• attivare sinergie con le società dilettantistiche del territorio provinciale, per diffondere una cultura condivisa dello sport come veicolo di aggregazione e di crescita delle giovani generazioni;
• dialogare in maniera costruttiva con tutti gli attori del territorio, per rivitalizzare il marchio Reggiana, generare aggregazione intorno ad essa, tramutando in evento la partita casalinga domenicale.
Campionato 2011/12, Prima Divisione
Stagione difficile da un punto di vista sportivo per la Reggiana, che conferma in panchina Amedeo Mangone, ma non riesce mai ad ingranare la marcia giusta in campionato, con la squadra che non trova continuità di risultati durante tutto l’arco della prima parte dell’anno, nonostante si fosse partiti con un buon entusiasmo grazie soprattutto al ritorno a Reggio dell’attaccante Paolo Rossi, vero e proprio trascinatore nel 2009/10 fino alla rottura del legamento crociato avvenuta allo stadio “Bentegodi” di Verona. I risultati che non arrivano inducono la dirigenza ad optare per il cambio dell’allenatore e all’inizio del girone di ritorno, sulla panchina della Reggiana arriva Lamberto Zauli e la squadra esprime alcune belle trame di gioco con la coppia d’attacco formata da Paolo Rossi e Beppe Alessi (13 gol per lui in stagione), ma la Reggiana conquista solo la salvezza.
Campionato 2012/13, prima Divisione
In panchina viene confermato Lamberto Zauli, ma la Reggiana attraversa molteplici difficoltà e, i risultati in campo non arrivano. A livello societario si prospetta, a parole, un nuovo ingresso (tutto l’accordo salterà al momento di concretizzarlo), che porta però all’esonero di Lamberto Zauli e all’arrivo sulla panchina della Reggiana di Luigi Apolloni, che indossò la maglia granata da giocatore nella stagione 1986/87, ma la squadra non ingrana. Dopo una lunga serie di risultati negativi il Presidente Barilli, che ha mantenuto la Reggiana, richiama Lamberto Zauli per il finire della stagione. La squadra è costretta a giocarsi la salvezza ai Play out contro il Cuneo, gara di andata a Reggio e gara di ritorno in Piemonte. La Reggiana pareggia per 1-1 la gara di andata in casa ed è così costretta a conquistare la vittoria in trasferta.
2 giugno 2013
Una giornata interminabile, perché tutti sapevano che la Reggiana aveva un solo risultato utile per raggiungere la salvezza, conquistare la vittoria a Cuneo. Il tecnico Zauli si affida all’esperienza dei propri giocatori e, al 46’ della prima frazione di gioco, il direttore di gara decreta un calcio di rigore per i granata per fallo su Iraci, sul dischetto si presenta Beppe Alessi che non fallisce, portiere da una parte, palla dall’altra e Reggiana in vantaggio.
Nella ripresa i granata rimangono in dieci ma l’assedio del Cuneo è sventato da un Bellucci in grado di parare qualsiasi cosa e da un po’ di buona sorte. Al triplice fischio il risultato dice Cuneo 0 – Reggiana 1 ed è ancora Prima Divisione.
A fine gara Beppe Alessi dichiarò di aver pensato allo “scavetto”, cambiando idea arrivato sul dischetto del rigore.
Campionato 2013/14, Prima Divisione
Sulla panchina granata arriva Pier Francesco Battistini, dopo aver conquistato ottimi risultati a Perugia riportando i biancorossi nel calcio professionistico. A Reggio Battistini propone un buon calcio, ma la squadra fatica a mantenere la continuità di risultati necessaria per provare a lottare per le posizioni alte della classifica. Tra la fine del girone di andata e l’inizio di quello di ritorno la squadra ha un calo di risultati che ha come conseguenza il cambio di panchina, con Marcello Montanari che prende il posto di Pier Francesco Battistini per l’ultima parte della stagione.
Campionato 2014/15, Lega Pro unica
La Reggiana sceglie di dare un taglio netto con le scorse stagioni, cambiando molto a livello di staff tecnico e giocatori, con la panchina che viene affidata ad Alberto Colombo. Fin dall’inizio la squadra mette in mostra un buon gioco e la Reggiana occupa stabilmente le prime posizioni della classifica. La stagione della Reggiana può definirsi quasi un trionfo con i granata che sono in grato di riportare un grande entusiasmo in tutta la città che si stringe attorno alla formazione di Alberto Colombo e si arriva alla conquista dei Play off per conquistare la Serie B.
La prima sfida si disputa ad Ascoli in gara unica e i granata si impongono 4-2 ai tempi supplementari grazie alle reti di Bruccini su rigore, Spanò al 92’ che trova il pareggio decisivo per prolungare la contesa che viene poi chiusa da Ruopolo (14 gol stagionali e miglior marcatore degli ultimi 20 anni della Reggiana) e Giannone.
In semifinale c’è il Bassano che è condannato a disputare i Play off solo per la differenza reti che non gli ha consentito la promozione diretta; la gara di andata si disputa a Reggio e lo stadio “Città del tricolore” si riempie come non mai negli ultimi 10 anni, con quasi 11.000 reggiani a gremire gli spalti. La partita si conclude sullo 0-0 e ci si gioca il tutto a Bassano. I tempi regolamentari si concludono sull’1-1 (con Angiulli che risponde al momentaneo vantaggio locale di Pietribiasi) e si va così ai supplementari e ai rigori. Proprio i calci di rigore sono decisivi per la Reggiana con Iocolano (Bassano) che realizza il penalty decisivo per portare i suoi in finale ed interrompere il sogno granata.