Più grave del previsto l’infortunio al portiere Giacomo Venturi
- REGGIANA
- 4 Ottobre 2021
Campionato 1993/94, serie A
Nella stagione 1993/94 la panchina è ancora affidata a Marchioro per quello che è il primo campionato della Reggiana in serie A dopo gli anni ’20 quando ancora non esisteva il torneo a girone unico. A livello societario si assiste a un notevole cambiamento, con l’ingresso di Franco Dal Cin che acquista per conto della famiglia Fantinel la maggioranza delle azioni della squadra granata, e presenta subito l’idea e un progetto per la costruzione di un nuovo stadio che verrà costruito grazie anche all’intervento delle istituzioni (sponsor e comune) ma soprattutto grazie alla risposta dei tifosi che sottoscrive abbonamenti pluriennali. Sul fronte sportivo la squadra registra innesti importanti come il portiere brasiliano Taffarel, l’asso portoghese Futre, e soprattutto del bomber Padovano che si confermerà miglior realizzatore con 10 reti. Dopo una partenza lenta la squadra ottiene ottimi risultati a partire da dicembre (storico l’1-0 all’Inter con gol di Scienza) e riesce a rimanere in lotta per la salvezza fino all’ultima giornata, dove si ritrova appaiata al Piacenza che gioca in anticipo a Parma e non va oltre lo 0 a 0. La squadra granata affronta a Milano il Milan già vincitore dello scudetto e grazie ad un eurogol di Esposito al minuto ‘71 e alle parate del suo fantastico portiere Taffarel porta a casa il bottino pieno che le permette di ottenere una oramai insperata salvezza, scatenando la festa dei quasi 10.000 tifosi a San Siro e di tutta la città.
Campionato 1994/95, serie A
La stagione successiva, 94/95, non è però piena di soddisfazioni come la precedente e neppure due cambi di allenatore (prima Ferrari al posto di Marchioro e poi Vitale al posto di Ferrari) riescono a dare una svolta ad una stagione a dir poco disastrosa. La squadra granata raccoglie solo 12 punti nel girone d’andata e farà ancora peggio in quello di ritorno racimolando solamente sei punti, retrocedendo aritmeticamente con 5 giornate d’anticipo. Ironia della sorte, ad aprile viene terminato il nuovo stadio Giglio, costruito a tempo di record (in soli 8 mesi) e inaugurato il 15 aprile per la partita contro la Juventus conclusasi con il punteggio di 1-2 (gol di Baggio, Padovano su rigore e ancora Baggio per la Juventus).
Campionato 1995/96, serie B
Per la stagione della riscossa, nell’annata 95/96, si sceglie di puntare su Carlo Ancelotti, un reggiano che è alle prime armi da allenatore dopo una onorata carriera da calciatore. La società reggiana deve puntare senza dubbi alla promozione per riscattarsi dalla cocente delusione della stagione precedente e per gli investimenti onerosi fatti nel costruire il nuovo stadio. L’avvio è disastroso con la squadra che precipita fino in zona retrocessione e con Ancelotti che rischia la panchina più.
Ma grazie anche alle capacità del proprio mister e dei suoi giocatori, la Reggiana riesce a trovare facilmente il gol con tutti i suoi giocatori (alla fine saranno in 13 i marcatori diversi) e si rifà sotto chiudendo nelle prime posizioni già a fine girone d’andata.
Nel ritorno la squadra dà il meglio di se e batte la concorrenza della Salernitana, ottenendo così il 4° ed ultimo posto che vale la promozione in serie A.
Il gol della promozione è firmato da Strada nella vittoria per 1 a 0 a Verona il 2 giugno 1996.
Campionato 1996/97, serie A
Nel 1996/97 si hanno ancora novità a livello societario: infatti la presidenza passa dal gruppo Fantinel all’imprenditore reggiano Luciano Ferrarini. La panchina viene affidata, soprattutto su scelta di Franco Dal Cin, a Mircea Lucescu, suo vecchio pallino, che verrà poi sostituito da Oddo. La squadra che ha ottenuto la promozione viene però smontata e malamente ricostruita, utilizzando addirittura 36 giocatori in totale nella stagione. Tutto questo porta ancora ad un’altra delusione, con la Reggiana che racimola solamente 19 punti in classifica e praticamente già a termine del girone d’andata è retrocessa.
Campionato 1997/98, serie B
L’anno successivo la panchina è affidata ancora a Oddo, mentre la società già profondamente indebitata per la costruzione dello stadio Giglio, dichiara di puntare apertamente alla Serie A. Della squadra della stagione precedente rimangono in pochi (Galli, Simutenkov, Gregucci, Cavoli e Cherubini), e vengono acquistati alcuni giocatori come Evani e Silenzi che si dimostrano purtroppo acquisti deludenti. In attacco si distingue solo Banchelli che segna 10 gol, ma nemmeno l’ennesimo cambio di panchina (Varrella per Oddo) porta a risultati e la squadra chiude con un deludente e quanto mai anonimo 10° posto.
Campionato 1998/99, serie B
La stagione 1998/99, che doveva esser finalmente quella della svolta, si dimostra fatale per una Reggiana sempre più appesantita dai debiti a livello economico. Come allenatore viene confermato Varrella che però salta in breve tempo lasciando a Perotti. Una delle stagioni più deludenti della storia granata regala ancora però altri due cambi di panchina con il ritorno di Varrella e la coppia finale Speggiorin-Gregucci. Sul fronte giocatori la squadra granata è un vero “enseble” di ben 38 giocatori, alcuni comunque di gran nome tra cui i vari Protti, Cherubini, Guidoni, Marasco, Margotta, Maspero, Morello, Neri, Pagotto, Sullo. Una squadra che avrebbe dovuto lottare per la serie A e che invece si trova a lottare per non retrocedere, a causa soprattutto di una difesa colabrodo (49 gol subiti) e nonostante le ultime quattro partite siano quattro vittorie, la Reggiana torna a scivolare in serie C dopo 10 anni trascorsi tra A e B.
Campionato 1999/2000, serie C1
Nella stagione successiva, 1999/2000 la società è oramai stritolata dal peso ingombrante dello stadio e a livello di squadra si cerca di fare ciò che si può, soprattutto per ben figurare. Come allenatori vengono confermati Gregucci-Speggiorin, ai quali succede poi dopo l’esonero per scarsi risultati l’esperto Giorgio Rumignani. I giocatori impegnati sono sempre tantissimi e le ultime disastrose giornate portano la Reggiana sull’orlo del baratro della 4° serie, dalla quale viene salvata all’ultima giornata da un gol di Ciullo che permette di battere il già promosso Siena e di salvare almeno la categoria.
Campionato 2000/01, serie C1
L’anno successivo segna l’ultimo anno della gestione Ferrarini come presidente. Gli allenatori che si susseguono alla guida sono da prima Luigi Mainfredi, poi Claudio Testoni ed infine Salvatore Vullo. Si punta soprattutto su giovani del vivaio granata o su prestiti e svincolati di altre squadre. Da segnalare l’ottima stagione nonostante tutto del giovane Andrea Rabito, goleador con 11 centri personali. Ma il vero tallone d’Achille delle squadra granata è ancora una volta la difesa che subisce ben 53 reti al passivo, record che trascina la Reggiana nella palude dei play-out per non retrocedere. Si gioca contro l’Alzano Virescit e dopo la vittoria per 2 a 1 in casa grazie a due gol su rigore di Cherubini, è il portiere Squizzi che, parando un rigore decisivo, riesce a salvare ancora una volta la Reggiana dall’abisso della serie C2.
Campionato 2001/02, serie C1
La serie di annate disastrose non sembra finire nemmeno con la stagione 2001/02. Anche quest’anno c’è un susseguirsi di giocatori (ben 34) e di allenatori (prima Vullo confermato poi Mossini) e anche quest’anno la salvezza della Reggiana passa per i play-out con un finale ancora più thriller dell’anno precedente. Si gioca ancora contro l’Alzano Virescit che era stato ripescato dalla retrocessione del 2001. All’andata vincono i bianconeri per 2 a 1, mentre al ritorno, dopo il vantaggio della Reggiana con Santunione, l’Alzano pareggia a 8 minuti dalla fine, firmando un 1 a 1 che vorrebbe dire serie C2 per i granata. Ci pensa il nigeriano Shakpoke, entrato da pochi minuti a firmare il gol vittoria in zona Cesarini e la Reggiana si salva grazie alla migliore posizione in classifica (a parità di risultati). La protesta dei tifosi, stanchi però degli anni di cocenti delusioni sfocia in una manifestazione pubblica per le vie e le piazze di Reggio Emilia l’11 maggio 2002, unendo ultras, tifosi, e simpatizzanti che chiedono a gran voce il cambio al timone della società. Cambio che avviene dopo una lunga trattativa con la cessione della società granata ad Ernesto Foglia, che indica come presidente Chiarino Cimurri.