Più grave del previsto l’infortunio al portiere Giacomo Venturi
- REGGIANA
- 4 Ottobre 2021
Campionato 1966/67, serie B
L’allenatore Bizzotto guida i granata ad un campionato di vertice nella stagione seguente dove è però la sorte ad esser ancora una volta beffarda con i granata. La squadra reggiana grazie ad ottimi acquisti tra cui Corni (in prestito dal Torino), Crippa, Fogar, Mazzanti, disputa un ottima stagione e chiude al terzo posto in classifica, che, ironia della sorte, non significa salto in massima serie (per quell’anno a causa di una riforma dei campionati che diminuisce la serie A da 18 a 16 squadre vengono promosse solo le prime due classificate).
Campionato 1967/68, serie B
Dopo due ottimi campionati nel 1967/68 si punta al salto di categoria. anche se l’obiettivo non è apertamente dichiarato.
La squadra viene rinforzata con l’acquisto del portiere Boranga dalla Fiorentina e del bomber Fanello. Viene ammodernato anche lo stadio Mirabello con la risistemazione delle tribune, l’allargamento della capienza totale e il rifacimento del campo, che vede finalmente il passaggio al mando erboso dalla vecchia carbonella che aveva contraddistinto il terreno dello stadio reggiano.
Dopo un ottimo campionato la squadra accusa un lieve calo fisico nelle giornate conclusive del torneo e si deve accontentare della 6ª posizione finale.
Campionato 1968/69, serie B
Nella stagione 1968/1969 il famoso triumvirato Visconti-Lari-Degola, aggiunge un componente: si tratta del noto industriale dei motori Rainero Lombardini. Si va così a formare un quadrunvirato, e di conseguenza la squadra viene ulteriormente rinforzata. La serie A oramai sembra stregata e nonostante un grandissimo campionato, la Reggiana butta letteralmente al vento l’opportunità di esser promossa nelle ultime due partite di campionato, dove non va oltre 2 pareggi, uno dei quali, ottenuto nell’ultima giornata sul campo di una Lazio già promossa, i cui tifosi festanti invadono il campo prima della fine della partita causando non pochi problemi. La squadra granata si deve così accontentare ancora una volta di una piazza d’onore e chiude al quarto posto in classifica a un solo punto dalla terza classificata e promossa Bari.
Campionato 1969/70, serie B
La stagione successiva del 1969/70 segna la fine dell’era Bizzotto e si conclude con una bruciante retrocessione in serie C. Quella che era iniziata come la stagione della svolta, dell’agognata promozione in serie A si traduce in una beffa incredibile. La cessione temporanea del portiere Boranga e la brutta stagione di alcuni uomini cardine determinano un calo generale del rendimento della squadra che si traduce in pochissime reti fatte e in una serie infinita di sconfitte e pareggi (ben 21 al termine della stagione). All’ultima giornata la Reggiana acciuffa la terz’ultima posizione al pari di Atalanta, Catanzaro e Taranto, ma è la differenza reti a condannare la squadra granata al ritorno in terza serie.
Campionato 1970/71, serie C
Nel 1970/71 la panchina viene affidata a Ezio Galbiati, che fa subito boom e la Reggiana torna a vele spiegate in serie B dopo un campionato tutt’altro che agevole.
Con il ritorno tra gli altri di Boranga e Passalaqua e ai tanti gol di Spagnolo, la squadra granata disputa un grandissimo campionato, segnando a ripetizione e subendo pochissimi gol, stabilendo una serie di record incredibili tra cui i soli 9 gol subiti in 38 partite (tutt’oggi record imbattuto) e piega la concorrenza dell’Alessandria e vince con 58 punti il girone A di serie C.
Campionato 1971/72, serie B
L’anno successivo si decide di puntare sulla continuità sia per quanto riguarda la panchina, sia per quanto riguarda la squadra, che viene rinforzata dall’acquisto dell’esperto difensori Marini e di quello che si rivelerà un vero e proprio bomber, Zandoli. La squadra granata disputa un ottimo campionato ed arriva a giocarsi la serie A alle ultime tre giornate, dove però crolla e subisce due sconfitte e deve dire addio ad una seconda promozione consecutiva.
Campionato 1972/73, serie B
La terza stagione di Galbiati allenatore, nel 1972/73 si rivela una stagione molto strana per la squadra granata che ad un campionato anonimo a centro classifica (concluderà 10ª), contrappone una stupenda coppa Italia, disputata contro squadre anche di serie A e che la vedrà arrivare fino ai gironi semifinali (dove si segnala un fantastico 1 a 1 a Torino contro la Juventus e un entusiasmante 2 a 3 al Mirabello contro l’Inter davanti a 15.000 spettatori, partita che poi la Reggiana perderà a tavolino per un sabotaggio all’impianto di illuminazione appena inaugurato).
Campionato 1973/74, serie B
Dopo quattro anni si conclude nel 1973/74 l’avventura di Galbiati e la panchina è affidata al duo reggiano Campari / Grevi. La squadra, profondamente rinnovata in estate, disputa un brutto campionato non trovando mai il ritmo giusto. La salvezza viene coronata grazie alla differenza reti soltanto all’ultima giornata, dopo una drammatica partita ad Arezzo terminato con il punteggio di 2 a 2 e grazie ai gol di Sacco e del sempre presente Zandoli.
Campionato 1974/75, serie B
L’anno successivo va anche peggio e la Reggiana si trova a ricorrere stavolta addirittura ad uno spareggio per salvarsi. Il 26 giugno 1975, allo stadio di S. Siro va in scena e passerà alla storia la sfida contro l’Alessandria, che aveva concluso il campionato a 34 punti come la Reggiana e l’Avellino (premiato però dalla differenza reti). La Reggiana ottiene la tanto sospirata salvezza grazie ad un gol da antologia di Passalacqua all’82° minuto (dopo l’1-1 del primo tempo) e grazie anche all’incitamento dei tanti reggiani che raggiungono in auto e in più di 30 pullman lo stadio milanese. Nello stesso anno, 1975, si assiste alla nascita di quello che è da definirsi il vero Inno Granata, ad opera del complesso dei Selvaggi su testo di Enzo Magistro e musica di Dante Torricelli che per tanti anni accompagnerà la squadra nei pre-partita delle gare interne al Mirabello.