Ogni giorno penso “abbiamo toccato il fondo” invece al peggio non c’è mai limite. Parlo ovviamente dell’aspetto sportivo e in particolar modo del calcio e della Reggiana. Non voglio entrare nelle problematiche della nostra vita quotidiana. Dopo le problematiche legate alla decisione della Lega Pro di disputare le prossime sei partite a porte chiuse, ora
Ogni giorno penso “abbiamo toccato il fondo” invece al peggio non c’è mai limite. Parlo ovviamente dell’aspetto sportivo e in particolar modo del calcio e della Reggiana. Non voglio entrare nelle problematiche della nostra vita quotidiana.
Dopo le problematiche legate alla decisione della Lega Pro di disputare le prossime sei partite a porte chiuse, ora la Reggiana si ritrova a fronteggiare un altro problema ancora più angosciante. Come ha comunicato lo stesso club un tesserato è venuto a contatto con una persona risultata positiva al Coronavirus, quindi si è provveduto ad effettuare i test su tutti i tesserati che gravitano attorno alla prima squadra.
Alla luce di questo episodio, due sono le possibili conseguenze.
1) Il tesserato in questione risulta negativo e quindi andrà solo lui in quarantena per due settimane e gli altri tesserati potranno tornare a svolgere gli allenamenti e le loro attività.
2) Il tesserato in questione risulta positivo e quindi scatterà per lui la quarantena mentre tutti gli altri tesserati dovranno andare in quarantena per due settimane. Il che significa niente allenamenti e niente partite a porte chiuse con Modena e Triestina. Resterà poi da capire se la Lega Pro posticiperà queste due partite (male minore, anzi si potranno giocare a porte aperte) oppure la Reggiana dovrà in ogni caso presentarsi in campo previa la perdita della partita. Altro aspetto: la Reggiana si dovrà poi presentare il 22 marzo a San Benedetto con due soli giorni di allenamento dopo la quarantena.
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