Siamo travolti da una quotidianità fatta di notizie sul Coronavirus che tendono a lasciarci di stucco. E’ difficile farsi un’idea perché puntualmente il giorno dopo devi correggere il tiro.
Siamo travolti da una quotidianità fatta di notizie sul Coronavirus che tendono a lasciarci di stucco. E’ difficile farsi un’idea perché puntualmente il giorno dopo devi correggere il tiro. Questo non mi spaventa perché solo gli stolti non cambiano idea. Io ero contrario al “porte chiuse” ma ora credo che sia l’unico modo per portare avanti il campionato e sono terrorizzato all’idea di dare ragione a chi sostiene che occorre fermare per un mese tutto lo sport nazionale. E lo dicono gli specialisti, i medici esperti del settore, non opinionisti qualunque.
Faccio una parentesi. Ho cercato di seguire Cremonese-Empoli di serie B e poi Milano-Real Madrid di basket ma non ce l’ho fatta. Forse è una questione di abitudine, di entrare in questa ottica. Forse Sky dovrà imparare come trasmettere queste partite, ad esempio senza il sonoro del campo. Sta di fatto che è uno spettacolo deprimente. Detto questo sono convinto che anche il “porte chiuse” non servirà per salvare i campionati. Non so cosa deciderà la Lega Pro in merito alla disputa della 12esima giornata (Reggiana-Modena) se cioè vorrà posticipare anche questa giornata o se entrerà nell’ottica del “porte chiuse”. Non so nemmeno se il Derby sarà in calendario per venerdi 13 o domenica 15 ma poco importa. Ipotizzo che lo Stato-Regioni deciderà sabato o domenica un’altra settimana di quarantena, con scuole chiuse o meno ma certamente con lo sport che si dovrà fermare oppure giocare a porte chiuse.
La partita Reggiana-Modena è legata anche alla serie A: se il 15 marzo si giocherà Sassuolo-Brescia o se invece si ripristinerà Inter-Sassuolo. In ogni caso non si sposa il problema per la Reggiana.
Se il presidente Ghirelli opterà per il posticipo della 12esima giornata, in coerenza a ciò che ha fatto in precedenza, l’unico turno infrasettimanale libero è mercoledi’ 22 aprile. Ma è l’ultima “finestra” rimasta libera anche se poi sarà un campionato che avrà due partite ogni settimana. Parlare di regolarità della stagione mi pare inesatto, non è falsato perché non va a vantaggio di nessuno, certamente si deve parlare di campionato anomalo. Anomalo perché si gioca in modo anomalo.
Ma ora c’è una nuova novità: un giocatore della Reggiana è stato contagiato da un malato di Coronavirus. Occorrerà aspettare l’esito del tampone, suo e dei suoi compagni. Se ci sarà un esito positivo il diretto interessato andrà in quarantena a casa o in ospedale a seconda della gravità ma anche i compagni di squadra, lo staff e tutti coloro che gravitano attorno alla squadra saranno chiamati a rimanere per due settimane in quarantena perché il virus ha un periodo di incubazione di due settimane. Provate a immaginare cosa significa: per due settimane la squadra non può allenarsi e non può ovviamente giocare. Ma la Reggiana non è il primo caso. E’ successo alla Pianese, alla Juventus Under 23 ed è un pericolo che tutte le squadre possono correre perché il rischio di venire a contagio con un positivo al Coronavirus è reale. Per questo l’ipotesi di fermare un mese lo sport ha una sua concretezza.
La speranza è che l’esito del tampone sia negativo ma ciò non toglie che il rischio è enorme perché non si può pensare di vivere sotto una campana di vetro. Ma l’impressione è che siamo in un mare di guai (per non dire altro) e quindi per favore…non fate l’onda.
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