Oggi come sette anni fa è impossibile dimenticare la salvezza di Cuneo

Oggi come sette anni fa è impossibile dimenticare la salvezza di Cuneo

Ci sono partite che restano nella memoria dei tifosi reggiani. Non mi riferisco alla storica promozione in serie A conquistata a Cesena oppure alla salvezza in serie A agguantata a Milano ma anche a sfide che hanno esaltato la sofferenza per sfociare in un urlo liberatorio pieno di felicità. Ecco, una di quelle partite è stata Cuneo-Reggiana, play out di serie C giocata il 2 giugno del 2013. Impossibile dimenticare.

Era stata una stagione che definire travagliata è dir poco. Molti ricorderanno i dissapori interni al gruppo, le dure prese di posizione della società nei confronti di Andrea Parola. L’esclusione dal gruppo di Danilo Zini e poi dalla squadra di Alessi, Arati, e Mei e altri. La contestazione dei tifosi al tecnico Lamberto Zauli e alla presidenza di Alessandro Barilli. Una squadra ricca di contraddizioni all’interno e all’esterno. Si potrebbero chiamata in causa Magliocchetti, Bonvissuto, Ferrara, Cavalieri, Marcheggiani, Bovi, Antonelli e via dicendo.

Diciamo la verità: una stagione che non poteva che concludersi con la retrocessione ma si arrivò ai play out e in quella partita di ritorno successe qualcosa che ha rivalutato la stagione a iniziare dal tecnico Lamberto Zauli che ricordandosi di essere stato un eccellente giocare ha dato retta al suo cuore e ha richiamato nell’undici titolare, per quella partita decisiva a Cuneo giocatori che fino a quel momento aveva lasciato in disparte come Parola, Alessi, Mei, Arati. Lamberto Zauli, oggi con pieno merito allenatore della Primavera della Juventus, aveva accantonato tutto ciò che era emerso in quella stagione per lasciare spazio al “senso di appartenenza”.
Non a caso, come ha poi ammesso Massimiliano Mei, poche ore prima della partita Zauli anzichè parlare dell’avversario, della tattica o di come affrontare la sfida tutti i giocatori si ritrovano a sentire la canzone dei Queen “dont’ stop me now” (non fermatemi adesso) e sullo schermo scorrevano le immagini dei giocatori granata che poche ore dopo sarebbero scesi in campo: Bellucci, Aya, Cossentino, Mei, Antonelli, Iraci, Ardizzone, Viapiana, Ferrara, Alessi, Bonvissuto e poi nella ripresa Parola, Arati, Magliocchetti.
E tutti furono dei grandi protagonisti perché è vero che Beppe Alessi ha calciato il rigore decisivo per la vittoria salvezza ma Iraci si è conquistato un rigore che prima era stato indicato dall’arbitro come fallo di simulazione con tanto di ammonizione. Ma è anche impossibile dimenticare il salvataggio di Magliocchetti oppure l’abnegazione che mise nel finale Parola in quello scampolo di partita, le parate di Bellucci, la grinta di Mei, Cossentino ed Aya. Un ritrovato spirito di squadra. Ciò su cui aveva puntato Zauli.
Ma facciamo un passo indietro perché a Cuneo arrivarono anche tre pullman di tifosi della curva che sapevano che non sarebbero potuti entrare allo stadio perché non in possesso della tessera del tifoso. Eppure quei duecento tifosi si piazzarono dietro le mura e dal campo si sentivano i loro cori di incoraggiamento e le bandiere al vento. Furono inutili anche i tentativi di alcuni dirigenti di convincere le forze dell’ordine per farli assistere alla partita. Oggi chi era presente in quel settore “esterno” allo stadio lo ricorda come una delle più belle trasferte. Chi era presente all’interno dello stadio invece la ricorderà per sempre perché è stata “la gioia più sfrenata dopo una sofferenza indescrivibile”. Ma anche chi ha visto la partita da casa ha messo a rischio le sue coronarie perché la telecronaca di Franco Tosi è stata avvincente e allo stesso tempo drammatica. “Adesso segnano. No. Salvataggio. Resistiamo”. Sono state queste le esclamazioni ripetuto all’infinito in un finale di partita che non finiva mai. In trance agonistica in campo, sugli spalti, fuori dallo stadio e a casa davanti alla televisione. Un popolo granata che ha sofferto e poi gioito in modo indicibile per una salvezza che la Reggiana ha meritato per quei novanta minuti, non certo per tutto ciò che era successo nell’arco del campionato.
Però oggi come sette anni fa è impossibile dimenticare quel Cuneo-Reggiana. Un ricordo che ci accompagnerà nella nostra vita di tifosi della Reggiana e nell’album dei ricordi la inseriremo assieme alle grandi gioie per le promozioni granata.

 

Wainer Magnani
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