Ma non è del tutto vero perché il ds Tosi e lo stesso mister Alvini sanno benissimo che il loro intento è di andare a trovare un attaccante con determinate caratteristiche da prima punta. Volevano Biasci ma costa troppo, avevano inseguito Gori ma il Vicenza ha giocato d’anticipo. Ora non resta che aspettare la conclusione del valzer delle prime punte e vedere cosa offre il mercato.

Detto questo, però, ora il ds Tosi dovrà cercare di sfoltire l’organico perché i sette giocatori fuori lista, che diventeranno otto con Zanini, devono trovare una giusta collocazione. Il ds Tosi ha ammesso che Voltolini e Santovito non hanno accettato la proposta di rescindere il contratto, quindi toccherà alla Reggiana trovare una soluzione per loro come per tutti i giocatori che non rientrano nel progetto tecnico di Alvini. E’ una operazione necessaria perché in termini di ingaggio stiamo parlando di una cifra che si avvicina al milione di euro in termini di costa-azienda. Un fardello che la Reggiana non si può permettere anche se non è facile alla luce della lista bloccata a 22 giocatori per la serie C e dei 18 over per la serie B.

Se poi esaminiamo l’attuale organico della Reggiana possiamo are alcune considerazioni. La prima è che la Reggiana punta sul blocco di giocatori che ha vinto i play off, da Venturi, Costa, Rozzio, Lunetta, Rossi, Varone, Radrezza, Zamparo. Un altro aspetto sono i giovani di belle speranze ma anche di qualche certezza come Muratore Mazzocchi e Cambiaghi. Poi c’è l’investimento Voltan che alla pari di Zamparo sono gli unici per cui la Reggiana ha pagato per avere il trasferimento. Voltan e Zamparo sono giocatori su cui la Reggiana punta per avere plusvalenze.

L’aspetto fondamentale, però, che caratterizza la nuova Reggiana, oltre al già citato “zoccolo duro” sono le motivazioni che i neo arrivi hanno dalla loro parte per riscattare l’ultima stagione, vedi Di Gennaro e Germoni. Forti motivazioni che avranno gran parte dell’organico granata che vorrà dimostrare di essere all’altezza della cadetteria. E’ questo il marchio di fabbrica della nuova Reggiana. Se sarà una squadra competitiva o meno lo dovrà dimostrare il campo e non certo i giudizi in fase di preparazione. Le premesse ci sono poi è evidente che l’obiettivo non può che essere il consolidamento in categoria che passa dalla salvezza ma attenti perché n serie B si pratica il gioco dell’ascensore: si passa con facilità dalla zona play off ai play out. E’ un campionato talmente lungo che può succedere di tutto anche se ci sono sempre due estremi: una squadra che prende il largo e una che sprofonda.