La partita contro il Lecce ha insegnato che la Reggiana non si può permettere di affrontare avversari più quotati a livello individuale con un atteggiamento spregiudicato. Questo non significa rinunciare al proprio “credo” calcistico ma predisporre determinati accorgimenti senza snaturare la propria identità e filosofia.
Il mister Alvini ha sempre professato un calcio propositivo ma un conto è giocare in un campionato di serie C e un altro è affrontare la serie B con un organico giovane, in gran parte al debutto in categoria e avversari strutturati per la serie A. Prendere atto di tutto questo è un segnale di grande intelligenza.
Il ragionamento si sposa alla perfezione per la prossima sfida contro il Monza. L’avversario è certamente stato costruito per la serie A e dunque il tecnico Brocchi ha sviluppato alcuni concetti tattici, anche spinti dalla proprietà. ll Monza è una squadra che punta a portare in fretta la palla negli ultimi sedici metri perché ha un reparto offensivo di grande pericolosità. Una squadra che ama giocare sempre a viso aperto, predilige il palleggio e un calcio offensivo ma concede sempre molto agli avversari, soprattutto nelle ripartenza. Una fotografia stilata da diversi addetti ai lavori e che lo stesso staff granata avrà avuto modo di osservare. Ma sono anche le caratteristiche del Lecce e forse di altre squadre di alta classifica.
PROTEGGERE LA DIFESA CON UN CENTROCAMPO PIU’ SOLIDO. KARGBO PUO’ ESSERE MICIDIALE NELLE RIPARTENZE.
La Reggiana non si può certo permettere di affrontare il Monza in modo spregiudicato ma il mister Alvini certamente prenderà alcuni accorgimenti pur senza snaturare l’assetto tattico. Alla difesa, ad esempio, dovrà essere garantita una maggiore copertura sia dai due esterni di fascia ma anche dai centrocampisti. Mancherà Costa squalificato e quasi certamente giocherà Espeche e uno tra Martinelli ed Ajeti. Cosi’ come sull’esterno sinistro Kirwan ha dato ampie garanzie di tenuta.
Un altro aspetto argomento di riflessione è il lusso di poter schierare due palleggiatori come Rossi e Radrezza e un solo giocatore di quantità come Varone. L’unica soluzione alternativa è quella di aumentare il peso atletico del centrocampo con l’inserimento di Muratore sacrificando un “palleggiatore”. Va detto che a centrocampo la Reggiana ha poche soluzioni dato che l’unica alternativa è Pezzella. Forse è proprio questo settore che ha bisogno di un rinforzo ma se ne riparlerà a gennaio.
Tenendo conto di ciò che abbiamo detto della fase difensiva del Monza, è logico pensare che Paletta e compagni potrebbero soffrire le ripartenza di Kargbo. E’ in questa logica che l’utilizzo di Augustus potrebbe risultare devastante per la difesa de Monza.
Come si può notare si tratta di variazioni di uomini e non di assetto tattico, tanto meno di mentalità. La Reggiana è stata costruita da Alvini nel tempo per essere una squadra che attacca sulle fasce, produce gioco offensivo anche se nulla vieta che provi a giocare di ripartenza.
In tempi non sospetti avevamo ventilato la possibilità di schierare una difesa a quattro per avere la possibilità di giocare con il “rombo” a centrocampo o anche con il tridente in attacco. Tutto è possibile perché ciò che il campionato ha detto è che non tutti gli avversari sono uguali ma occorre anche sapersi adattare.
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