Il campionato della Reggiana riparte da Cittadella con alcuni punti interrogativi ma anche tante certezze. Il primo elemento è che la classifica vede la Reggiana in zona salvezza.
L’altro elemento è che nonostante un organico di valore Cremonese, Reggina e Brescia sono impegolate nella lotta per mantenere la categoria e non possono sentirsi privilegiate. Le ultime nove sono tutte invischiate per evitare gli ultimi cinque posti.
La grande incognita è riuscire a capire qual è la vera Reggiana: quella che soffre ma vince con l’Ascoli o quella che domina la partita, mette in difficoltà il Chievo ma perde. Un dottor Jekill e mister Hyde che fino a oggi ha caratterizzato la gestione Alvini, almeno nel dopo Covid. C’è chi preferisce la filosofia de “l’importante è il risultato” e chi rimarca che “senza prestazione alla fine non fai risultato”. Ogni teoria ha una sua valenza.
Ma ecco le certezze: il primo aspetto è che oggi la Reggiana può contare su molti più “titolari” rispetto al passato, frutto degli innesti del mercato di gennaio ma anche di una crescita e di una conferma dello zoccolo duro. La classica dimostrazione è il portiere Venturi che deve essere considerato titolare alla pari di Cerofolini. Ma il discorso si potrebbe ampliare a Martinelli, Espeche, Gyamfi e Yao che sono andati a ingrossare le fila delle certezze. E poi diciamo la verità: oggi è l’organizzazione difensiva la migliore garanzia di salvezza della Reggiana. Chi l’avrebbe mai detto. Ma il discorso dei titolari sismi si allarga anche e soprattutto a centrocampo col rientro del professor Rossi. E’ difficile capire quale undici Alvini manderà in campo a Cittadella anche perché ora rispetto al passato può cambiare assetto a piacimento e in virtù dell’avversario o del momento della partita. Per ogni modulo ha i giocatori adatti. Il che non è poco.
Poi ci sono i grandi rientri, tanto attesi: il primo quello del già citato Fausto Rossi e poi Kargbo che è l’unico attaccante in grado di portare imprevedibilità, dribbling e capacità di saltare l’uomo all’attacco granata. E cosa ne dite di Andrea Costa? Abbiamo visto nelle partite di finale dei play off cosa significa avere Andrea al meglio della condizione. Costa, oltretutto, è l’unico mancino della difesa granata.
Ma abbiamo ancora qualche incognita. Mister Alvini ha parlato di un percorso di crescita dei giovani ma è proprio da loro, che in futuro, ci si aspetta ancora di più. Il discorso vale per Cambiaghi, Pezzella, Mazzocchi. Ragazzi giovani che possono e devono dare qualcosa in più.
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