Quando il gioco si fa duro, i duri giocano

Quando il gioco si fa duro, i duri giocano

La Reggiana è attesa da una settimana di fuoco che inizierà sabato a Cremonese per proseguire martedi’ a Monza e per poi arrivare alla sfida salvezza col Cosenza prima della sosta. Nei momenti delicati i granata hanno sempre avuto l’orgoglio e la forza per rialzare la testa

La Reggiana, nei momenti più difficili del suo campionato, ha sempre saputo rialzare la testa. Quando si è ritrovata sull’orlo del baratro ha sempre avuto l’orgoglio e il carattere per rialzare la tesa. Lo conferma l’andamento del campionato (qui nella tabella) che ha visto Rozzio e compagni salire e scendere dalla zona retrocessione. Sabato l’appuntamento allo Zini di Cremona rientra in questa logica perché è la classica partita che vale doppio ma soprattutto che ha dei risvolti psicologici fondamentali perché subito dopo (martedì alle ore 19) la Reggiana sarà chiamata a un’altra trasferta proibitiva al Brianteo contro il Monza per poi chiudere il cerchio di questo trittico nel match interno col Cosenza. Si preannuncia una settimana di grande passione e ciò che preoccupa maggiormente, anche alla luce della partita contro il Lecce, sono le condizioni fisiche e psicologiche dei giocatori. Difficile capire chi lascerà l’infermeria e in ogni caso non si potrà pensare, ad esempio, che Augustus Kargbo abbia nelle gambe i novanta minuti. Kargbo può essere una soluzione interessante a partita in corso. La speranza è che Lorenzo Del Pinto possa aver smaltito la botta ricevuta e sia in grado di dare il suo apporto al centrocampo. All’orizzonte non ci sono altri rientri significativi ma occorrerà attendere la sosta. A dire la verità sarebbe già importante poter recuperare Karim Laribi che col Lecce ha giocato in condizioni precarie per un problema fisico e avere un maggior apporto da Siligardi e Ardemagni. Non entriamo nel discorso formazione, di chi sostiene che in questo momento la Reggiana non si può permettere tre “palleggiatori” più Pezzella. Sono discorsi che lasciamo al popolo granata ma siamo certi che mister Alvini avrà fatto una riflessione in tale senso.
Ma se la Reggiana piange, va detto che nemmeno la Cremonese sorride perché sta di fatto che la formazione di Pecchia ha conquistato nel girone di ritorno gli stessi punti dei granata. E’ una Cremonese che pur avendo un organico di spessore ha problemi a livello difensivo e in attacco, a parte Ciofani, non ha un grande apporto dagli attaccanti. Si potrebbe dire “mal comune mezzo gaudio” ma in questo caso per la Reggiana è fondamentale ipotizzare di non perdere. E in effetti i granata avranno a disposizione due risultati su tre.

Wainer Magnani
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