E’ un tecnico emergente che applica un modulo e una filosofia di calcio come Alvini e anche per Aimo la panchina granata sarà il vero banco di prova per la sua carriera
Il direttore sportivo Doriano Tosi ha scelto Aimo Diana quale successore di Max Alvini. Manca solo l’ufficialità ma l’accordo tra le parti è stato raggiunto. Sono svanite anche le ultime insidie dato che il Perugia, che deve suo sostituire Caserta destinato al Benevento, ha messo nel taccuino Beppe Scienza e Max Alvini.
In un primo momento anche il Perugia aveva pensato ad Aimo Diana ma il tecnico del Renate era già in parola con la Reggiana e ha rispettato l’accordo. Come detto, manca solo l’ufficializzazione da parte della società granata.
Chi è Aimo Diana lo abbiamo già scritto e presentato, ora si tratta di valutare due aspetti: il primo fa riferimento alla capacità di Aimo Diana di reggere la pressione di un ambiente come Reggio Emilia dove tifoseria, media e passato possono in qualche modo condizionare un allenatore che svolto la sua carriera in società dove non ci sono queste aspettative. Allenare a Salò, Melfi, Lentini e Renate non è la stessa cosa che sedersi sulla panchina della Reggiana. Non è un caso, forse, che a Renate tanti allenatori hanno fatto bene: da Foschi, Cevoli, Brevi a Diana. Il che significa che c’è anche molto merito dell’ambiente.
Aimo Diana, però, da giocatore ha indossato maglie molto “pesanti” quali Brescia, Verona, Reggina, Sampdoria e Torino anche se un conto è fare il calciatore e un altro è svolgere il ruolo di allenatore. E’ evidente che per Diana la Reggiana rappresenta il vero banco di prova per proseguire la sua carriera.
L’altro concetto interessante risiede nel fatto che in questi anni ha privilegiato la difesa a 3 e quindi in un certo senso cercherà di portare avanti il concetto impostato da Alvini anche se cambiano molti interpreti. L’altro elemento dominante è, in effetti, capire quali dei 14 giocatori sotto contratto con la Reggiana potranno rientrare nei programmi tattici di Aimo Diana.
Una disamina più approfondita la farà certamente Diana con il ds Tosi anche se il suo calcio ha spesso privilegiato due aspetti: il gioco sulle fasce e la capacità di riempire l’area di rigore, il che significa avere dei centrocampisti offensivi e degli esterni di centrocampo molto offensivi. La sua media punti partita è di 1,49.
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