Posti a scacchiera e uso della mascherina? In curva è una regola che non ha senso. Il calcio è passione e partecipazione, altrimenti fermatelo se siete capaci
“Tornano i tifosi negli stadi con il 50% della capienza, i posti a scacchiera, accesso con green pass e mascherina”. Sono questi i titoli di tutti i quotidiani sportivi eppure nessuno ha il coraggio di dire che questo è il “festival dell’ipocrisia” nonostante le immagini degli stadi italiani dove si sono giocate amichevoli, Coppa Italia e venerdì sera la prima partita di campionato di serie B a Frosinone (foto) mostra una realtà diversa da quella che ci vogliono raccontare.
Giusto o sbagliato che sia non voglio entrare nel merito perché sul Covid ognuno ha una sua idea e una sua suscettibilità, però è giusto non raccontare le favole. Negli stadi italiani i posti a scacchiera, in curva, non saranno mai rispettati anche se i tifosi organizzati hanno annunciato la loro assenza. Chi entra in quel settore non è dell’idea di stare seduto nel posto assegnato a scacchiera, tanto meno con la mascherina. Poi se vogliamo raccontare la favola dei posti a scacchiera e della mascherina allo stadio, fate pure. Ho qualche dubbio anche sul fatto dei controlli sui green pass ma questo è un altro capitolo.
Prepariamoci, però, a rivedere le scene che abbiamo sempre visto nelle varie curve degli stadi italiani: la passione che diventa unione e partecipazione. Poi mi direte che non è giusto perché fuori dallo stadio ci sono regole severe, discriminazioni, accessi vietati, sospensioni dal lavoro. Tutto vero e tutto è discutibile ma questo è il calcio: prendere o lasciare. Se non si vogliono vedere le curve con gente che sta assieme e partecipa con slancio e passione (senza mascherina) allora fate una cosa: chiudete le curve, anzi fermate il calcio. Altrimenti fate un’opera di verità e raccontate come sono realmente le cose.
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