Non c’è molto da dire di questa partita se non che la Reggiana ha schiantato la Vis Pesaro. Una supremazia talmente netta al punto che il portiere Voltolini non si è nemmeno sporcato la maglia, che pure era di un giallo fosforescente.

Una vittoria che non ammette discussioni o recriminazioni. Una prova di forza troppo evidente. Poi è chiaro che ci possono essere stati dei limiti del Pesaro perché lasciare assoluta libertà di movimento a Cigarini è come farsi un autogol ma è stata troppa la superiorità dei granata che non c’è stata pezza.

Occorre anche tenere conto di un aspetto: un campo pesantissimo che ha condizionato la squadra che vuole vincere rispetto a chi cerca solo di difendersi. La Vis Pesaro si è difesa con tutti gli uomini dietro la linea della palla anche quando era in svantaggio a conferma di un’inferiorità palese. Non discuto nemmeno l’episodio del tocco di mano di Camigliano perché è ininfluente rispetto alla partita e soprattutto da regolamento non può essere fischiato.

C’è un aspetto che merita di essere rimarcato: rispetto alle altre partite questa volta la Reggiana è stata anche concreta perché in effetti ha trasformato in gol il 50% delle occasioni che ha creato. In altre patite ha sfruttato solo il 20% del suo prodotto offensivo.

La curiosità che è tipica del calcio è invece il fatto che il mister aveva già deciso di sostituire Lanini che andava scemando ma gli ha lasciato battere la punizione da cui è scaturito il raddoppio. Sono le casualità del calcio.

La Reggiana ora ha ancora migliorato i suoi numeri: ha superato il record di imbattibilità della Reggiana di Bruno Giordano (13 partite) ha il miglior attacco del girone e resta la seconda miglior difesa aspettando il posticipo del Cesena. Luca Zamparo è arrivato a quota 7 gol e insegue Magnaghi.

C’è un’unica note dolente che speriamo non sia grave: l’infortunio del capitano Paolo Rozzio. Si sospetta una distorsione al ginocchio sinistro ma speriamo non sia nulla di più