“Sono arrivato che avevo 21 anni e per due anni ho vissuto a Villa Granata. Che bello. Ho grandi ricordi di quei due anni assieme a tanti ragazzi e a Pippo Marchioro”
Sette anni in granata, 211 partite, 5 gol: dalla serie C alla serie A. E’ stato terzino sinistro, poi difensore centrale. Con la Reggiana ha giocato tre stagioni in serie A. Stiamo parlando di Michele Zanutta che ha indossato la maglia granata dal 1988 al 1994. “Avrei voluto rimanere ancora a Reggio Emilia – rimarca – ma per riconoscenza ho seguito Pippo Marchioro al Venezia. Non è stata una scelta felice”.
La classica domanda: cosa ricordi di Reggio Emilia?
“L’ospitalità dei reggiani e la tranquillità della città. Sono stato bene a Reggio”.
Qualcosa ti disturbava?
“Il freddo pungente. L’inverno era terribile”.
Eri una buona forchetta?
“Mi piaceva mangiare i tortelli e i cappelletti in brodo. Frequentavo diversi ristoranti ma anche a casa di amici”.
Reggio rappresenta la tua giovinezza?
“Sono arrivato che avevo 21 anni e per due anni ho vissuto a Villa Granata. Che bello. Ho grandi ricordi di quei due anni assieme a tanti ragazzi e a Pippo Marchioro”.
Sei arrivato da rampollo e te ne sei andato da uomo.
“Dopo due anni mi a Reggio mi sono sposato con Giusy che mi ha raggiunto e siamo stati benissimo”.
Frequentavi il centro storico della città?
“Nella partite in casa non andavamo in ritiro e la vasca in via Emilia era un rito immancabile”.
Eri timido?
“A Reggio mi sentivo un giocatore importante ma era piacevole perché la gente ti lasciava vivere. La grande passione era tutta allo stadio. Se penso ancora al Mirabello mi vengono i brividi”.
I tuoi figli sono reggiani?
“Riccardo è nato nel 1994 a Reggio e quindi è un reggiano. Adesso ha 28 anni. Sofia, invece, è del 1997 ed è nata a Pescara”.
Come definiresti Reggio Emilia?
“Sono tornato qualche volta a Reggio e devo dire che rispetto al mio periodo è cambiata molto, soprattutto a livello di viabilità e con tante rotonde. E’ stata una città vivibile, pulita, ordinata e sono certo che i reggiani non sono cambiati nel trasmettere passione e nel dare ospitalità”.
Dove abitavi?
“Dopo i due anni a Villa Granata, subito mi sono trasferito in via Adua poi ho sempre abitato in zona San Prospero”.
Giravi la città in bici?
“Ho sempre preferito le passeggiate in centro”.
Hai conservato degli amici?
“Devo dire parecchi come Stefano Montecchi un ragazzo del club di Arceto. Ho fatto anche da testimone a sua figlia e adesso abita a Milano Marittima. Massimo Biasi che aveva una concessionaria di auto, poi Braghiroli che abitava vicino a me ma anche tanti altri ragazzi con cui sono rimasto in contatto”.
Hai un proposito per il 2023?
“A livello sportivo non lo dico per scaramanzia. Di sicuro spero di venire presto a vedere la Reggiana e a mangiare un bel piatto di tortelli perché a Reggio sono unici”.
1 comment
1 Comment
Roberto Dall'Aglio
8 Gennaio 2023, 21:35Grande Michel !
REPLY