Occorre uno scatto in avanti, vale a dire l’ingresso di un nuovo partner appassionato che possa alleviare il peso della gestione societaria. Lo si deve fare ora che c’è il clima ideale e non quando il problema sarà urgente o senza via d’uscita
Capisco che gli sportivi vorrebbero discutere del nuovo modulo tattico del tecnico Alessandro Nesta o del futuro attaccante granata ma c’è un tema che mi sta più a cuore e che rappresenta le fondamenta della società: la continuità aziendale dell’Ac Reggiana.
E’ un tema che ora occorre mettere sul tavolo della discussione perché c’è una città che si è entusiasmata dopo la promozione in serie B, che sta vivendo un momento magico, che ha capito l’importanza del calcio a Reggio Emilia ma occorre guardare all’orizzonte per dare stabilità a questa proprietà. Una dirigenza che si basa su tre appassionati di calcio che, per motivi diversi, stanno andando oltre a quelle che sono le loro possibilità, in parte economiche e in parte morali. E’ inutile sottolineare questo aspetto perchè tutti ne sono coscienti e a più riprese sono stati applauditi per questo loro slancio passionale: dal patron Romano Amadei, al presidente Carmelo Salerno al vice presidente Giuseppe Fico. Tre uomini al comando che non possono, però, pensare di reggere a lungo le sorti di una società, per vari motivi, che ha gravosi costi di gestione. Non possiamo mettere la testa sotto la sabbia o fare come lo stolto che guarda la punta del dito quando il saggio gli indica la luna. E’ una tematica che va affrontata a vari livelli, anche politici-amministrativi.
Non è un appello ai tifosi che hanno fatto e faranno certamente la loro parte, nemmeno ai 191 sponsor che fanno sempre sentire il loro sostegno economico ma in questo momento occorre uno scatto in avanti, vale a dire l’ingresso di un nuovo partner (non è un discorso al singolare) appassionato che possa alleviare il peso della gestione societaria. Lo si deve fare ora che c’è il clima ideale e non quando il problema sarà urgente o senza via d’uscita.
Facciamo una premessa per far capire la “generosità” di questi tre soci: quest’anno per conquistare la serie B la proprietà è andata oltre a quello che era il disavanzo previsto, mettendo ulteriori risorse. Quando sarà depositato il contratto lo sapremo con precisione ma l’ipotesi è stata di un disavanzo superare i 6 milioni di euro. La voglia di serie B era determinata anche dalla paura che in caso di mancata promozione sarebbe stato difficile pensare di ripartire. Nonostante la serie B, alla luce dei maggiori costi e del desiderio di radicarsi in serie B, evitando come due anni fa una mesta e triste retrocessione, l’attuale proprietà ha previsto un importante disavanzo di gestione, proprio per regalare alla città e ai tifosi la possibilità di gustarsi la serie B. Uno sforzo enorme. Credetemi. Non voglio entrare nelle pieghe di questo discorso ma lo potete facilmente capire. In ogni caso avremo tempo e occasioni per sviscerarlo. Ora la continuità aziendale è ciò che più conta in questo momento a prescindere da Nesta o dal bomber. Una continuità di gestione che Amadei, Salerno e Fico garantiscono nell’immediato ma per il futuro occorre fare qualcosa. L’appello è proprio alle forze imprenditoriali della città perché siamo coscienti che la Reggiana è un patrimonio sportivo, morale e culturale di Reggio Emilia e Provincia. Non vorrei tra un anno rivivere le telenovela già sperimentate negli ultimi vent’anni oppure ipotizzare la proprietà della Reggiana venduta a un fantomatico Fondo asiatico o americano. Ma questa è la prospettiva se non ci sarà una presa di coscienza da parte del tessuto imprenditoriale reggiano, perché questa è l’unica prospettiva concreta. E non pensiate che in questo periodo non vi siano state pressioni per andare in questa direzione perché vi sbagliate.
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