Ci sono voluti un paio di giorni per capire se sono più arrabbiato per il mancato rigore non concesso alla Reggiana per il fallo di Crociata su Varela (foto) o deluso per la prestazione a intermittenza dei granata contro il Lecco. Pensavo realmente che questa partita potesse essere l’occasione per far entrare la Reggiana nelle prime dieci della classifica. Del resto a fine primo tempo, con la vittoria, la Reggiana era all’ottavo posto. Non era solo una questione di punti o di classifica ma di credibilità e di certezze. Mi aspettavo una Reggiana più matura e consapevole delle proprie forze e credenziali, invece molti atleti hanno giocato sottotono. Ho sperato che dopo il vantaggio di Antiste la Reggiana potesse mettere in cassaforte il successo, invece, la luce si è spenta senza un motivo logico. E’ questo che non capisco: perché la squadra di Nesta gioca spezzoni di partita in modo travolgente e poi, quasi all’improvviso, smette di giocare.

E’ una questione di condizione fisica? C’è un aspetto psicologico che frena i granata? Manca ancora quella maturità necessaria per governare le partite?

Certo, gli episodi determinano i risultati, vedi il palo di Portanova per non chiamare in causa il rigore finale. E’ una squadra che ha tanti giovani ma anche uomini navigati. Resta la convinzione che la Reggiana aveva tutto per vincere questa partita e fare quel salto di qualità che in tanti auspicavano.

“Volare basso” è la parola d’ordine. Sono d’accordo perché per il momento dobbiamo solo pensare a vivere alla giornata, puntando alla salvezza fino a quando questa Reggiana non dimostrerà nei fatti di essere matura anche per altri obiettivi.