Fondamentale l’organizzazione difensiva e lo spirito di corpo mostrato dalla squadra contro il Catanzaro
A volte scatta qualcosa in un gruppo che cambia tutto e ciò che era valido fino a ieri, oggi non più. Chi ha visto la Reggiana contro la Sampdoria ed è tornato a rivederla contro il Catanzaro avrà pensato di vedere due squadre diverse, non la stessa Reggiana.
Il tecnico Nesta ha dato una spiegazione dicendo che il fattore che ha fatto la differenza è poter avere a disposizione tutto l’organico. Non so se è proprio questo il segreto ma certamente poter disporre di Kabashi ha spostato gli equilibri. Ma la cosa straordinaria è avere ammirato un’organizzazione difensiva impeccabile o quasi. L’unico appunto è che nel primo tempo abbiamo perso qualche pallone di troppo in “uscita” nel fraseggio per voler sempre impostare la manovra ma è un peccato veniale e che può essere migliorato.
Un’organizzazione difensiva per certi aspetti inedita: un 5-4-1 che poi si trasformava in ripartenza in un 3-4-3 con Girma, ad esempio, che difendeva come esterno destro e poi attaccava come trequartista. Particolari che hanno fatto la differenza, come la coppia Kabashi-Bianco.
Ho visto una linea a cinque muoversi bene e in sincronia, ho visto due esterni come Fiamozzi e Pieragnolo ma soprattutto Libutti chiudere la cerniera difensiva e i tre centrali essere sempre in sintonia. E mancava Romagna, non uno qualsiasi, senza dimenticare Rozzio. Devo ammettere che questo tasto della difesa a cinque è un leit motiv che alcuni amici, tra cui Gino Lusuardi, hanno sempre posto in evidenza. Non so se questo modulo avrà ancora un futuro ma certamente è un assetto interessante, in attesa di una avere caso mai una prima punta in grado di fare reparto da solo.
Ciò che ha fatto la differenza col Catanzaro e che avevo notato anche a Bolzano, è lo spirito del gruppo. Ho visto una squadra che ha lottato su ogni pallone, che ha giocato in modo compatto e con grande determinazione su ogni pallone. Una squadra che ha vinto tutti i contrasti o comunque non ha mai mollato. Questo in serie B ha un peso specifico importante, se poi aggiungi la qualità tecnica che questo gruppo possiede, il quadro è completo.
Kabashi ha rimarcato il fatto che la squadra ha capito l’importanza di indossare la maglia granata, ha speso parole di elogio ai tifosi che erano a Bolzano e che hanno dato un segnale. Ha citato la tensione che aveva Lillo Gaspari prima della partita. Non so se tutto questo ha inciso, certamente lo spirito di corpo di questa Reggiana è solo lontano parente di quella vista a Terni, Cosenza ma anche contro Lecco, Ascoli, Brescia e Sampdoria. Si vede lontano un miglio che il vento è cambiato.
Non mi va di tirare per la giacchetta chi fino a ieri ha criticato l’allenatore perché tanto non cambierà idea, però è giusto rimarcare i suoi errori ma anche tessere le lodi quando guida in modo perfetto la squadra. Col Catanzaro l’ha fatto: prima, durante e dopo. L’ha fatto nelle scelte iniziali, nelle sostituzioni, nella gestione della partita. E’ stato bravo nel neutralizzare il Catanzaro e nel cercare la vittoria con armi diverse rispetto al solito.
Nesta ha voluto far capire che lo chef prepara buoni piatti quando ha buoni ingredienti a disposizione. Non è sempre così, perché occorre certamente avere la materia prima ma bisogna anche saper cucinare e offrire un piatto gradevole. E lui questo ha fatto.
Nesta l’ho prima apprezzato come uomo ma è indubbio che ora lo sto apprezzando anche come allenatore.
Se prima temevamo di essere già in serie C ora non possiamo illuderci di essere già salvi ma certamente questa è la strada maestra per mantenere la serie B.
(foto Gianni Bolentini)
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