Il Dio del calcio ti offre sempre una seconda possibilità

Il Dio del calcio ti offre sempre una seconda possibilità

E’ tanta l’amarezza per il pari contro la Feralpisalò ma occorre guardare anche il bicchiere mezzo pieno

Dato che le critiche e le offese ad allenatore, giocatori, dirigenti e giornalisti sono già state spese, spesso in modo gratuito, per evitare di accodarmi a queste critiche spesso esagerate e fuori luogo, inizio dagli aspetti positivi, anche se sono pochi. Parto dalla classifica. Reggiana ancora al decimo posto e a 7 punti di vantaggio sui play out aspettando il posticipo tra Ascoli e Sudtirol ma in ogni caso il quadro complessivo cambierà di poco. La Reggiana rimarrà sempre al decimo posto e in zona salvezza. Quindi questo pareggio contro la Feralpisalò ci ha dato, per il momento, un punto in più rispetto alla scorsa settimana e un punto in più nello scontro diretto contro i gardesani.
Altri particolare: si è allungata a sei la striscia positiva a sei partite con 12 punti guadagnati. In serie B non era mai successo anche se (ma forse qualcuno se lo dimentica) in 24 anni la Reggiana ha partecipato (è il termine giusto) solo un anno a un campionato di serie B. Lo rimarco perché spesso, anzi quasi sempre, ci dimentichiamo del nostro trascorso.
Dobbiamo fermarci qui? No possiamo aggiungere l’onestà intellettuale del tecnico e dei giocatori che hanno preso coscienza dell’errore commesso. Se avete ascoltato in conferenza stampa le parole di Nesta, Kabashi e Rozzio avrete notato una spietata disanima, un’assunzione totale di responsabilità e l’ammissione di colpe. Nessuna ricerca di albi o di altro per giustificare un pareggio che anche ai loro occhi ha il sapore della sconfitta anche se così non è.
L’altro aspetto positivo ritengo sia stata la ricerca del gol nel secondo tempo una volta che la Feralpisalò, in nove uomini, si è chiusa a riccio. Non era facile trovare un pertugio, la giusta occasione ma Kabashi e compagni ci hanno provato anche in modo intelligente e a volte sono stati sfortunati, vedi la traversa di Antiste, in qualche occasione imprecisi con Girma e Marcandalli, in altre circostante è stato bravo il portiere ospiti. Poi è arrivato il vantaggio con Kabashi e la partita sembrava vinta. La stessa Feralpisalò si era arresa all’evidenza: aveva provato a difendere il fortino poi si era arresa alla perla balistica di Kabashi.
L’allenatore Nesta per concludere la partita ha scelto la linea del possesso palla a centrocampo senza voler andare a trovare il secondo gol. Scelta giusta o sbagliata nessuno lo può dire. Certo visto il risultato si può dire che non ha pagato.
Faccio un passo indietro, prima di parlare dei fatidici due minuti di recupero.
La Reggiana ha meritato di non vincere per quei venti iniziali in cui la Feralpisalò ha mostrato di essere più brava nel palleggio, nella velocità di manovra, sulla corsa. Undici contro undici questa partita i granata l’avrebbero persa. Avrebbero rischiato anche undici contro dieci. E’ questo l’aspetto che si dovrebbe rimarcare, più che la follia finale. Una Reggiana scesa in campo con l’approccio sbagliato. Su questo si dovrebbe chiedere conto a Nesta e ai giocatori.
E veniamo al fattaccio? Non ho molto da aggiungere ai commenti e agli insulti che ho letto. Ci sono stati errori imperdonabili ma il calcio spesso ci riserva di queste situazioni perchè il Dio del calcio a volte ti punisce o ti premia. La Reggiana non avrebbe meritato la vittoria ed è stata castigata in modo atroce. Ma cosa dovrebbe dire Nesta che ha perso una Champions dopo che era andato al riposo sul 3 a 0 contro il Liverpool salvo poi rivincerla proprio contro il Liverpool? Oppure Carlo Ancelotti che pareggiò per 1-1 contro il Cosenza ridotto in nove ma poi conquistò la serie A.
Sono bastonate terribili, perché per la prima volta una parte dello stadio ha fischiato i giocatori ma possono essere lezioni salutari se le interpreti nel modo giusto perché il Dio del calcio ti offre sempre una possibilità di riscatto.
Un’ultima annotazione: ha senso giudicare un giocatore per un errore? Bocciarlo in modo definitivo per un episodio? Non ci è bastata la lezione Fiamozzi? Quindi giusto criticare un giocatore per una partita ma fermiamoci qui.
Ho scelto la foto dei tifosi che sono andati a Bari per esprimere un altro concetto: non si può passare dall’esaltazione alla depressione com’è successo dopo la vittoria al San Nicola e il pari al Città del Tricolore. Ma chiedere ai tifosi equilibrio sembra di pretendere la luna.
Wainer Magnani
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