Ancora una volta i granata vanno sotto ma sono in grado di ribaltare il risultato. Un successo meritato.
Se dovessimo dividere la partita Reggiana-Bari in tanti segmenti potremmo parlare di un buon avvio granata con l’occasione sciupata di Portanova (poi giudicata in fuorigioco), poi il ritorno prepotente del Bari che ha sprecato due ghiotte occasioni prima del vantaggio. Dal 41′ del primo tempo è iniziata un’altra partita con la Reggiana tarantolata che con bravura (Marras in particolare) ha trovato il pareggio proprio nel recupero. Nella ripresa, invece, la Reggiana è stata da subito dominante. Il Bari è letteralmente sparito dal campo, anche prima dell’inferiorità numerica. Per questo motivo e per altri, la vittoria è strameritata.
Una Reggiana giovanissima, con 4 Under 21 e il solo Marras over 30 e per questo motivo l’ingresso di Magnani ha dato sicurezza a tutta la squadra. Serviva un leader oltre che un difensore di altra categoria.
La costante è che la Reggiana ha ribaltato per la sesta volta lo svantaggio iniziale e soprattutto ha confermato che il Città del Tricolore è tabù per gli avversari: 8 punti in 4 partite. E’ un vero fortino. Poi c’è un altro aspetto di carattere ambientale che riguarda la volontà di far capire agli avversari che “Reggio Emilia è casa mia e qui comando io”. In passato troppe volte siamo stati buoni, gentili, accoglienti e ci hanno messo i piedi in testa. Mi pare che il vento, anche sotto questo profilo, sia cambiato.
Dodici punti dopo 8 partite è una bella media ma siamo ancora a meno 33 dalla meta finale.
Se poi vogliamo entrare nei singoli, Marras sta giocando un campionato straordinario, come forse Viali voleva e che Dionigi ha messo in pratica, per non parlare di Reinhart e Charlys. I meno bravi? Bozzolan e Tavsan che, però, guarda caso hanno firmato gol pesanti. Spero che l’infortunio di Girma sia poca cosa perché è realmente un giocatore fuori categoria per estro e imprevedibilità. Lambourde ha numeri impressionanti: 2 gol in 87 minuti giocati.
In definitiva tutto bene, anche se ora serve continuità e forse Monza è l’occasione giusta per dimostrare di aver raggiunto anche la giusta consapevolezza nei propri mezzi.
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *