Quello che era un po’ il timore diffuso ovunque sta avendo la sue prime conferme. La ripresa dopo il lungo lockdown si porta dietro un numero considerevole di infortuni. A supporto di questa teoria dalla Germania arriva uno studio del dottor Joel Mason, ricercatore australiano dell’Istituto di scienze dello sport dell’ università di Jena, i cui dati non sono confortanti: come riportato dal ‘Corriere della Sera’, nella prima giornata il rischio di infortuni (sono 12 quelli che si sono verificati prima e durante i match) è aumentato del 266%, dallo 0,27 allo 0,88 a partita. Dopo la seconda giornata, tra vecchi e nuovi acciacchi ci sono 65 giocatori fermi ai box, in media più di tre a squadra. Preparazione corta, gare ravvicinate e il caldo che a luglio ed agosto non darà tregua. Sono questi i principali nemici dei calciatori, per i quali la ripresa comporta davvero un’elevata possibilità di farsi male. Una tendenza solo il parte mitigata dalla possibilità di effettuare 5 sostituzioni.

In Germania, tra le vittime illustri di infortuni post lockdown, figurano Thiago Alcantara del Bayern e Yussuf Poulsen (Lipsia), in Italia il nome più illustre è quello di Zlatan Ibrahimovic, mentre in Spagna il primo ad accusare problemi muscolari è stato Samuel Umtiti. All’Atletico problem,i a un ginocchio per Joao Felix, mentre la stagione di Ramiro Funes Mori (Villarreal) è finita ancora prima di riprendere.

PREVISIONI PREMIER LEAGUE: L’ALLARME AL +25%

L’allarme in Premier League si è alzato di livello dopo che la piattaforma Zone7 – specializzata nella previsione del rischio di infortuni, che collabora con 35 squadre di calcio professionistiche in tutto il mondo – ha reso noti i risultati di una sua ricerca, citata da Bbc Sport. Secondo questo studio giocare otto partite in un periodo di 30 giorni aumenta l’incidenza di infortuni del 25% rispetto a giocarne da quattro a cinque nello stesso lasso di tempo. Questo perche’ nell’arco di una stagione solo il 4% dei giocatori si trova ad affrontare ritmi cosi’ serrati.