“Il Consiglio ha assunto una delibera in cui si indica la regolare prosecuzione delle competizioni professionistiche. In subordine, qualora la ripresa non dovesse essere possibile, si procederà a modifiche di format e, in caso di definitiva interruzione, di definizione delle graduatorie con promozioni e retrocessioni con criteri da individuarsi che premino il merito sportivo”. Questa è la sintesi delle decisioni assunte dal Consiglio Federale.
Il presidente della Federcalcio Gravina ha scelto la linea “il calcio professionistico deve tornare in campo per finire la stagione entro il 20 agosto”. Questa la decisione del Consiglio Federale. Ma se può valere per la serie A, forse per la serie B, certamente sappiamo tutti che è impossibile per la serie C rimettere in piedi il campionato per concluderlo con play off e play out. E’ impossibile per la stragrande maggioranza delle società di serie C tranne certamente per i 16 club che in sede di assemblea avevano votato per giocare i play off più ovviamente Monza, Vicenza e Reggina. Ma su questo elemento torneremo in seguito. Chi esce con le ossa rotte è certamente Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro che aveva sul tavolo la proposta le proposte dell’assemblea dei club (blocco del campionato, promosse le prime tre, niente retrocessioni, niente ripescaggi, Carpi promosso per il merito sportivo) ma è stato “zittito” dal presidente Gravina che ha dettato la sua linea a conferma di chi sosteneva che il presidente della Figc era piuttosto seccato per la condotta di Ghirelli. E’ lui il grande sconfitto perché ha avuto l’ardire di ipotizzare delle condizioni che andavano contro il volere della Federcalcio e anche dell’Uefa. Per questo è stato messo all’angolo e ora farà fatica a trovare una via d’uscita.
Per un attimo non entriamo nel merito della promozione del Carpi ma soffermiamoci sulla scelta della Figc di concludere la stagione con la disputa di tutte le partite, play off e play out compresi. Tutti sanno che è impossibile per buona parte delle società di Lega Pro. Ci sono club che hanno deciso in anticipo di arrivare alla risoluzione di buona parte dei giocatori, per non parlare degli allenatori. Il tutto per risparmiare sui contributi. Altri club hanno messo in “cassa integrazione” i giocatori. Non ci sono nemmeno i tempi tecnici perché nel girone B mancano 11 partite (a parte i recuperi) quindi servono due mesi e mezzo, poi ci sono i play off e play out. Il tutto prevedendo almeno quattro settimane di preparazione dal 28 maggio, dato che a oggi nessun club ha iniziato gli allenamenti. Quindi tre mesi e mezzo significa sforare il termine del 20 agosto a meno che si decida di fare molti turni infrasettimanali. E’ un ruolino di marcia che non può essere governato dai club di serie C, tenendo anche conto che ci sarebbero solo dei costi per il Protocollo medico e nessun introito perché si giocherà a porte chiuse. Detto questo, che è la realtà dei fatti, è evidente che giovedi’ prossimo (28 maggio) quando la Federcalcio incontrerà il Governo, il presidente Ghirelli farà nuovamente presente l’impossibilità da parte della stragrande maggioranza delle società di non poter onorare la fine della stagione. Si farà nuovamente forte della votazione che ha visto 52 club su 60 votare per la fine della stagione. Sarà però in quel momento che emergerà la sua fragilità perché sarà costretto a concedere alle 16 società che hanno chiesto di giocare i play off di poter scendere in campo per indicare la quarta squadra promossa. Sempre che non si pensi di coinvolgere anche le prime di ogni girone. Ma il dato importante è che al confronto Figc-Governo il presidente Ghirelli si presenterà con una posizione fortemente indebolita e dovrà per forza di cose seguire le direttive del presidente Gravina. In pratica tutta la “partita” è ancora da giocare ma se non altro oggi la Figc ha indicato il campo quale giudice sovrano.
IL COMUNICATO DELLA FIGC
“In ossequio al principio del merito sportivo quale caposaldo di ogni competizione agonistica, come previsto dal Cio e dal Coni, e in conformità alle disposizioni emanate dalla Fifa e dalla Uefa nelle scorse settimane, nonché a seguito della pubblicazione dell’art. 218 bis del cosiddetto ‘Decreto Rilancio’, la Figc ha espresso la volontà di riavviare e completare le competizioni nazionali professionistiche fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura delle competizioni di Serie A, B e C. Precedentemente al riavvio dell’attività agonistica sarà competenza del Consiglio Federale determinare i criteri di definizione delle competizioni laddove, in ragione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, le stesse dovessero essere nuovamente sospese, secondo i principi di seguito indicati: individuazione di un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout al fine di individuare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni; in caso di definitiva interruzione, definizione della classifica anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tangano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni. Infine, per effetto di quanto deliberato, la stagione sportiva 2020/2021 avrà inizio il prossimo 1 settembre. Per quanto concerne, invece, l’attività dilettantistica, ivi compresa quella femminile fino alla Serie B, valutate le condizioni generali e l’eccezionale situazione determinatasi a causa dell’emergenza Covid-19, il Consiglio ha deliberato di interrompere definitivamente tutte le competizioni, rinviando ad altra delibera i provvedimenti sugli esiti delle stesse competizioni. Resta fissato al 30 giugno il termine per la conclusione dell’attuale stagione sportiva. Per quanto riguarda la Serie A femminile, è stato deciso di verificare nei prossimi giorni le condizioni di ripresa, in base all’applicabilità dei protocolli sanitari da parte dei Club e alla disponibilità di contributi da parte della Figc”.
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