Si è svolto presso il campo sportivo Valli di Via Luthuli, l’open day della Reggiana al quale hanno preso parte cittadini e rifugiati, interessati a far par parte della nuova squadra che si allenerà nelle strutture messe a disposizione dal club per poi competere in un vero e proprio torneo di 15 partite
Parte da Reggio Emilia la formazione della prima squadra del torneo Integration League, il nuovo progetto promosso da Lega Pro con il supporto di UNHCR e Project School che porta in campo l’inclusione con una proposta che unisce rifugiati e comunità locali.
Si è svolto presso il campo sportivo Valli di Via Luthuli, l’open day della Reggiana al quale hanno preso parte cittadini e rifugiati, interessati a far par parte della nuova squadra che si allenerà nelle strutture messe a disposizione dal club per poi competere in un vero e proprio torneo di 15 partite, con la finale che si disputerà in un importante stadio italiano.
«Integration League è un’occasione unica per il nostro territorio per incontrarsi e conoscersi attraverso lo sport, siamo certi che questo progetto contribuirà a creare una comunità più coesa e integrata. La risposta delle persone ci ha stupito, abbiamo raccolto quell’entusiasmo e quella passione che ci hanno confermato che questa è la direzione su cui proseguire» ha affermato il Segretario Generale di AC Reggiana Nicola Simonelli .
L’iniziativa, organizzata dalla società granata raccogliendo l’invito inoltrato dalla Lega Pro, ha visto l’adesione e la collaborazione delle istituzioni locali di Reggio Emilia. Al primo raduno della squadra che parteciperà alla Integration League hanno partecipato il Prefetto di Reggio Emilia Iolanda Rolli, il Questore di Reggio Emilia Giuseppe Ferrari e il ten. Pietro Cappiello dell’Arma dei Carabinieri, oltre al Vicepresidente di AC Reggiana Giuseppe Fico, al DG granata Vittorio Cattani e al Presidente della Fondazione dello Sport di Reggio Emilia Mauro Rozzi .
La giornata si è aperta con un momento di confronto e condivisione, per conoscere le aspirazioni dei partecipanti e condividere gli obiettivi e gli impegni del torneo. Si è poi proseguito con un allenamento di prova finalizzato alla selezione dei 16 componenti della squadra mista, otto locali e otto rifugiati; a guidare la seduta è stato Gianluca Riva della Polisportiva Zelig, responsabile della squadra.
«Questo primo open day ci dà l’ennesima conferma di quanto lo sport possa essere un mezzo per la costruzione di ponti tra diverse culture e per creare comunità più solidali. Non vediamo l’ora di proseguire con gli altri territori coinvolti nel progetto, portando avanti il percorso tracciato dalla Lega Pro con il sostegno dei nostri partner» ha dichiarato Francesca Buttara, Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Lega Pro.
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