Diana-Reggiana, un divorzio inevitabile

Diana-Reggiana, un divorzio inevitabile

La proprietà ha dato piena fiducia al direttore sportivo Roberto Goretti e dunque l’unica soluzione era la separazione dal tecnico granata

Da che parte stai? E’ questa la domanda che mi viene posta e che ancora non ho una risposta. Di una cosa mi sto convincendo: la Reggiana sta perdendo una grande occasione nel rinunciare all’accoppiata Goretti-Diana. Eppure in questo momento sono incompatibili perché non c’è feeling. Non c’è una visione comune, manca la necessaria sintonia. Eppure sono due straordinari professionisti che potrebbero fare le fortune della Reggiana ma dovrebbero scendere a patti, anzi no, maturare le loro convinzioni per trovare una perfetta condivisione. Purtroppo è più facile a dirsi che a farsi. Lo prova l’esperienza del campionato passato. Quando Goretti e Diana hanno capito che solo trovando una visione comune avrebbero potuto portare la Reggiana in serie B ne è scaturito il miglior momento della squadra. Ma poi hanno preso il sopravvento le loro personalità, le proprie convinzioni, il desiderio di ostentare un pensiero vincente. Così si sono nuovamente allontanati e abbiamo rischiato grosso. Il timore è lo stesso: si potrebbe ripartire assieme, cercare una visione comune, magari smussando qualche angolo, rinunciando a qualcosa ma poi tutti e due sono convinti che arriverà un momento in cui uno vorrà prevalere sull’altro, in cui si cercherà di dimostrare la propria verità anche a scapito del bene comune. Questo è il pericolo ed è ciò che ha portato al divorzio tra i due. Diversamente Goretti e Diana sarebbero un’accoppiata da serie A. Io ne sono convinto. E’ vero che Diana fa un calcio offensivo e adatto per una squadra che vuole vincere ma è anche vero che in due anni la sua Reggiana è stata tra le migliori difese del campionato. Basterebbe entrare in sintonia rispettando il ruolo: l’allenatore allena i giocatori che il diesse gli mette a disposizione in base alle sue richieste. Il periodo migliore della Reggiana è coinciso con il famoso triunvirato Fiaccadori-Corni-Marchioro. Spesso Ermete raccontava il segreto della sua squadra: gestione, ricerca e sviluppo. A lui spettava il compito di trovare la quadra a livello di numeri, di gestione economica. A Renzo Corni era affidata la ricerca di giocatori che potessero servire al gioco di Marchioro ma anche a uno sviluppo del capitale da destinare la mercato. La gestione dei conti, la ricerca dei giocatori, lo sviluppo del progetto calcio. Così ogni anno la Reggiana del triunvirato destinava un giocatore al mercato per trovare le risorse per la gestione economica senza dover chiedere aumenti di capitali ai soci. Un progetto che ha funzionato fino a quando si è voluto andare in serie A e in quel contesto quel progetto non aveva più validità.

Sono cambiati i tempi, è cambiato il mercato e il calcio ma l’idea è sempre la stessa. E’ ciò che Goretti ha fatto a Perugia e che vorrebbe riproporre alla Reggiana. E Aimo Diana è un allenatore perfetto anche se lo diventerà tra qualche anno quando avrà fatto la giusta esperienza. Forse un giorno Goretti e Diana lavoreranno ancora assieme e sono certo che faranno grandi cose. Oggi per il bene della Reggiana penso che il divorzio sia inevitabile sia l’unica soluzione possibile. La proprietà ha dato piena fiducia al ds Goretti e dunque l’unica soluzione era il divorzio da Aimo Diana.

Wainer Magnani
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