La vittoria a Cremona ha tanti significati ma soprattutto ha mostrato una squadra con un’anima
Forse a Cremona ho visto la miglior prestazione stagionale della Reggiana, tenendo conto del valore della Cremonese anche se la squadra di Stroppa non è scesa in campo.
La vittoria è talmente netta che non ammette discussioni, anzi poteva finire anche tre o quattro a zero. Bardi non ha fatto una parata, il che è tutto dire. Non so dove iniziano i meriti della Reggiana e cominciano i demeriti della Cremonese ma di sicuro i granata sono stati perfetti contro un avversario che veniva da due vittorie di fila. Per questo sono tanti i meriti dei granata.
Mi piace sottolineare alcuni aspetti che ritengo fondamentali. Il primo è che ho visto un’organizzazione difensiva quasi perfetta. Libutti a sinistra merita di essere osservato tanta e tale è la sua dedizione. Una Reggiana che si è difesa compatta, con ordine, autorevolezza e personalità. Meroni e Lucchesi perfetti in tutto. Una squadra che ha vinto tutti i duelli: in area come a centrocampo. Spettacolare Marras, ancora di più Sersanti. Ma lo si era capito fin dalle prime battute perché ho rivisto lo stesso spirito e la voglia di vincere la partita ammirata contro il Frosinone e anche col Sassuolo. Una partecipazione di tutta la squadra, compreso l’allenatore e la panchina. Non a caso chi è entrato è stato determinante. Sono i gesti che fanno la differenza e se rivedrete la partita lo potrete notare. Viali ha parlato di “sentimento comune” con i giocatori e sono d’accordo. Ho visto nei giocatori la voglia di vincere, di dimostrare il proprio valore come gruppo ma anche una coesione che forse c’era ma era latenta. Lo stesso allenatore era diverso negli atteggiamenti, nella voglia di lottare e anche di “accarezzare” i suoi giocatori. Una Reggiana che ha, forse, trovato un’anima, un filo conduttore, una coesione di gruppo e la strada maestra.
Sotto il profilo tattico anche Viali ha fatto un passo avanti tralasciando alcuni suoi concetti, forse evoluti ma poco concreti che questa Reggiana, forse, non si può permettere. Non dico che il 4-4-1-1 o se volete il 4-1-4-1 sarà il modulo che la Reggiana applicherà da qui alla fine del campionato ma è certamente un concetto importante: prima di tutto l’organizzazione difensiva che coinvolge tutti gli undici con due linee di schieramento compatte e poi la capacità di ripartire con uomini che hanno queste qualità, in primis Vergara, Marras, Sersanti e Portanova. Ma sarà così anche per Girma e lo stesso Maggio. Pettinari mi è piaciuto, Vido ha timbrato. Una squadra stile Pareggiana ma con più qualità in fase di ripartenza. Questa è la strada per salvarsi.
Ultima annotazione: le vittorie in un campionato così equilibrato fanno la differenza e si possono ottenere come a Cremona: difesa e ripartenza.
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