Ecco come viene fissato un bilancio preventivo

Ecco come viene fissato un bilancio preventivo

Le voci che compongono il budget, la tassazione sugli ingaggi dei giocatori, i costi aggiuntivi, le procure e tutto quanto c’è da sapere

Capisco che è più affascinante parlare di calcio mercato, di acquisti di giocatori, della nuova squadra ma cerco di spiegare con tutti i miei limiti anche alcuni risvolti che riguardano la gestione di una società di calcio. Il budget ad esempio non è niente altro che un bilancio di previsione di entrate ed uscite che stila proprietà. In questo budget sono diverse le voci, sia attive che passive ma occorre tenere con di un aspetto: il 70% del costo di gestione di una società di calcio è rappresentato dal costo del lavoro. Il che significa che se ipotizzo di spendere complessivamente per la gestione della società 10 milioni di euro, significa che 7 milioni sono destinati al costo dei giocatori, dello staff tecnico e dei dipendenti e collaboratori. Questo costo lavoro è lordo il che significa che il costo netto è gravato da una tassazione del 124%. Quindi uno stipendio da 100mila euro alla società costa 224mila euro. Purtroppo a livello di giornali c’è il vizio, soprattutto a livello nazionale, quando si parla di ingaggi sono al netto mai al lordo eppure occorre tenere conto che al club costa il 125% in più. Altro elemento da tenere conto è che nel budget per il costo lavoro bisogna tenere conto di altri voci quali i compensi per le procure. Cosa significa? Quando una società ingaggia un giocatore deve pagare una percentuale sull’ingaggio al suo procuratore e spesso questa procura aumenta in modo esponenziale quando la società ingaggia un giocatore svincolato perchè il procuratore si fa forte di questo aspetto. Spesso la procura viene pagata anche in caso di cessione di un giocatore. Poi ci sono i costi di rescissione, vale a dire quando un giocatore sotto contratto viene svincolato. Altro aspetto sono gli incentivi all’esodo, che si verificano quando un giocatore sotto contratto viene ceduto a un’altra società a titolo definitivo. Se invece viene ceduto a titolo temporaneo la società che lo ingaggia può chiedere una compartecipazione sul pagamento dell’ingaggio. Nella voce attiva, invece, occorre inserire le valorizzazioni dei giovani.
Tutti questi costi aggiuntivi all’ingaggio di un giocatore fanno parte del budget per il costo lavoro che una proprietà mette a disposizione del direttore sportivo che deve tenerne conto per far quadrare i conti. Lo stesso vale per lo staff tecnico che ormai è composto da un minimo di quattro persone per arrivare anche a sette professionisti tra vice, preparatore atletici, preparatori dei portieri, assistenti tecnici.
Tutto questo e anche altro, incide per il 70% del costo generale dell’azienda calcio. In passato era decisamente meno ma più sali di categoria e più il costo del lavoro ha una maggiore incidenza. Il restante 30% è destinato al pagamento degli affitti dei campi d’allenamento, dello stadio, del costo partita e spese vive di segreteria.
Se non avete ben chiaro tutto questo vi invito a rispolverare un articolo dove ho analizzato il bilancio di Reggiana, Bari, Modena e Palermo della stagione 21/22. Bilanci depositati, quindi pubblici e cifre vere.
Ora capisco che quando si parla di un budget di 14 o 17 milioni si spalancano gli occhi ma il 70% di 17 milioni è 11 milioni e 900 mila euro che al netto (sottratte le famose tasse al 125%) fa 5 milioni e 500 mila euro netti. E’ una cifra esagerato? Forse per la serie C ma non per la serie B. Facciamo i conti della serva: 25 giocatori per una media di 200 mila euro netti fa 5 milioni a cui occorre aggiungere lo staff tecnico di 4 o 5 persone che supera i 700mila euro netti. E’ esagerato pensare a una media di 200mila euro a giocatore? Facciamo 170mila euro per 25 sono 4 milioni e 200mila euro. A questi va aggiunto i 700 mila euro dello staff tecnico e si sfiorano i 5 milioni.
Facile allora chiedere: come si può arrivare ad avere delle voci di introiti per 17 milioni? Anche in questo caso ci sono poche voci che incidono. La più importante sono i diritti tv e la legge Melandri per l’utilizzo dei giovani. Se una società sviluppa bene questo concetto può arrivare ad incassare da 8 a 8,5 milioni di euro. Poi ci sono le sponsorizzazioni: in serie C hanno sfiorato i 3 milioni, in serie B diciamo un aumento del 30% quindi 3 milioni e 900mila euro. Gli incassi: abbonamenti e botteghino. Facciamo 6.000 abbonati a una media di 150 euro per arrivare a 900mila euro. Al botteghino la media è di mille tifosi paganti reggiani ma quest’anno ce ne saranno altrettanti nel settore ospiti. Quindi 2.000 paganti a partita per una media di 20 euro per 19 partite si arriva a 760 mila euro. Il totale fa 1 milione e 660 mila euro che può essere arrotondato a 1,8 milioni con la giornata granata.
Riassumendo: 8,5 diritti e giovani più 3,9 milioni di sponsorizzazioni, più 1,8 milioni di incasso al botteghino e abbonati per un totale di 14 milioni e 200 mila euro. Per arrivare ai 17 ipotizzati i soci dovrebbero mettere 2,8 milioni di differenza che il direttore sportivo spera di poter limitare attraverso le plusvalenze per le cessioni di giocatori o attraverso un risparmio sul monte ingaggi.
All’inizio la Reggiana aveva fissato in 14/15 milioni il budget per la prossima stagione ma dato che la proprietà vuole mettere radici solide in serie B ha deciso di aumentare del 15% il budget iniziare e da qui si è arrivati ai famosi 17 milioni.
In matematica non ero un genio e sono certo che in pochi leggeranno tutto questo pistolotto ma l’esperienza in Reggiana mi ha formato. Poi è logico che posso sempre aver sbagliato in eccesso in difetto ma in ogni caso aggiungo
FATE UN APPLAUSO A QUESTI TRE SOCI
Wainer Magnani
ADMINISTRATOR
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