Il commento dopo Mantova: le due facce della stessa medaglia

Il commento dopo Mantova: le due facce della stessa medaglia

Una Reggiana che ha mostrato di avere idee di gioco, capacità di adattarsi e di essere, a suo modo, pericolosa, però serviranno altri test per farsi un’idea del valore di questa squadra e sarebbe sbagliato oggi trarre subito delle conclusioni

Nel momento in cui stavamo esultando per la prima vittoria è arrivato l’autogol. Una beffa atroce ma non si può recriminare per il risultato finale che ci sta. Il pareggio il Mantova se l’era meritato con un secondo tempo ricco di occasioni e occupazione della nostra metà campo anche se aveva trovato in Bardi (foto) e nel palo un avversario caparbio. Sarebbe sbagliato farsi condizionare, in un modo o nell’altro, dal risultato. Non sarebbe cambiato nulla a livello concettuale anche senza lo sfortunato autogol di Meroni ha modificato i titoli dei quotidiani e gli umori dei tifosi, compresi i dirigenti.
Sono rimasto affascinato dal Mantova, da come i giocatori sono mentalizzati nell’applicare un calcio che potrebbe apparire presuntuoso ed autolesionista ma in realtà Panizzi e compagni credono totalmente a questo loro modo di stare in campo che renderanno la vita difficile a tutti. Certo, troveranno avversari più cinici in zona gol, che li puniranno al primo errore nel loro palleggio in area di rigore oppure difese che sul doppio vantaggio archivieranno la partita ma sarà una bella sfida.
“Due facce della stessa medaglia” si potrebbe dire così perché errori e bravura della Reggiana si sono equivalsi. Il tecnico Viali, soprattutto nel primo tempo, ha saputo disinnescare bene le trame del Mantova ma poi la squadra ha palesato le sue difficoltà nelle due aree. Non so quanto sia possibile migliorare questo aspetto con il lavoro senza ricorrere a nuovi innesti. Di sicuro i recuperi di Girma e Portanova sono fondamentali a questa Reggiana per poter avere maggiore capacità realizzativa. Vergara da solo non può fare tutto, così come non si possono chiedere sempre gli straordinari a Bardi.
Però è una Reggiana che ha mostrato di avere idee di gioco, capacità di adattarsi e di essere, a suo modo, pericolosa. Serviranno altri test per farsi un’idea del valore di questa Reggiana e sarebbe sbagliato oggi trarre subito delle conclusioni. Ciò che si può dire con certezza è che a centrocampo, pur perdendo un giocatore di valore come Bianco, abbiamo aumentato il livello tecnico e agonistico, senza dimenticare che all’appello mancano ancora Kabashi e Stulac.
Le scelte di Viali: ho condiviso Libutti a sinistra dove c’è l’emergenza ma in questa partita non avrei mai rinunciato all’intelligenza tattica di Cigarini e tutto sommato meglio Maggio di Okwonkwo che resta un oggetto misterioso.
Wainer Magnani
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