Il tecnico della Reggiana ha avuto una perfetta lettura della partita e gestione della squadra
Qualche considerazione a mente fredda dopo, la vittoria nel Derby. Mi è piaciuto l’atteggiamento mentale della squadra che è scesa in campo con la grinta giusta, rimboccandosi le maniche, pronta per affrontare un avversario di valore come il Modena, tra l’altro capolista imbattuto. Grinta, abnegazione, spirito di gruppo sono valori importanti in questo campionato di serie B. Poi ci devono essere anche dei valori e i granata stanno dimostrando di essere una squadra, nei singoli e collettivamente, in crescita. Basterebbe citare Bozzolan e Bertagnoli su tutti.
Consapevoli delle proprie forze la Reggiana ha fatto la sua partita dimostrando (questo è un elemento costante) di essere concreta in fase offensiva. Se prendere il numero di conclusioni complessive e i gol fatto, la Reggiana ha un’alta percentuale di precisione.
Una Reggiana cresciuta in sicurezza e consapevolezza. Non si può trascurare l’apporto che ha saputo dare Giangiacomo Magnani a questa crescita sia nelle giocate individuali (ogni pallone che spioveva in area era suo) ma soprattutto nel governare l’organizzazione difensiva da autentico leader.
A caldo, vedendo la partita, avevo avuto la netta sensazione che il Derby lo stava comandando Davide Dionigi. A distanza di ore, rivedendo le sue mosse, non posso che confermare che è stato l’autentico protagonista nella lettura della partita e nella gestione dei cambi. Perfetto. La conferma era arrivata a fine partita nei commenti del tecnico modenese Sottil che ha evidenziato un’arroganza e una presunzione fuori luogo. La stessa che aveva messo nelle sue scelte iniziali e nelle successive mosse.
Quindicimila tifosi non possono che esaltare gli amanti del calcio. Dispiace per non aver consentito alla curva Sud di mostrare il lavoro intrapreso da mesi. La coreografia da parte dello spettacolo calcio. E’ come andare a teatro e non avere lo scenario sul palcoscenico ma solo un palo. A Reggio, purtroppo, capita anche questo. Speriamo che almeno qualcuno chieda scusa.















Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *