Il senso di appartenenza ha abbracciato tutti: giovani, bambini, ragazzi, anziani, uomini e donne, ultrà e anche chi era più disincantato o semplicemente chi ci voleva esserci per sentirsi partecipi di questa reggianità
L’IDENTITA’. Ecco ciò che resta nella nostra mente a distanza di qualche giorno della festa promozione che si è svolta prima allo stadio e poi in centro città. In piazza ma non solo, perché l’abbraccio alla squadra è stato totale proprio perchè tutta la città vi ha partecipato. Guardate il video con alcune immagini (Reggiomiliani e Ac Reggiana) che fanno capire il senso di quella partecipazione di massa. Non c’era solo la soddisfazione calcistica di aver vinto un campionato, questo è un concetto che appartiene ai tifosi, al famoso “zoccolo duro” del tifo granata ma in quello stadio, in quelle strade, in quelle piazze c’era la voglia e forse anche la necessità di identificarsi in una squadra che rappresenta Reggio Emilia e Provincia. I due striscioni srotolati dal Gruppo Vandelli e dalle Teste Quadre testimoniano tutto questo: la soddisfazione di avere vinto per l’identità di una città. E tutto questo si è prima mostrato allo stadio e poi per il centro storico di Reggio Emilia. E il senso di appartenenza ha abbracciato tutti: giovani, bambini, ragazzi, anziani, uomini e donne, ultrà e anche chi era più disincantato o semplicemente chi ci voleva esserci per sentirsi partecipi di questa reggianità. Non è stato più solo un fenomeno sportivo ma sociale, che ha coinvolto la città e la Provincia. Non ha fatto festa l’Ac Reggiana e i suoi tifosi ma la gente di Reggio Emilia e Provincia. Non so se molti amministratori l’hanno capito o forse effettivamente se ne sono resi conto perché ho visto, anche in campo politico, un’ampia partecipazione a tutti i livelli, da parte di tutti gli schieramenti. Non mi stupisce tutto questo, anzi lo ritengo un aspetto estremamente positivo e dico: finalmente. Qualcuno potrebbe aggiungere “un male necessario” . Non mi interessa nemmeno chi obietta: adesso salgono tutti sul carro dei vincitori. Ribadisco: il “carro” è capiente e il viaggio è lungo, c’è bisogno di tutti, anzi più siamo e meglio è, più questo “carro” diventa importante e significativo e più l’Ac Reggiana sarà forte. Capisco anche il significato di quello striscione mostrato dalla Sud “per chi c’era e c’è sempre stato” che esprime l’orgoglio per un amore che è stato custodito anche quando si era in pochi a tifare granata. Così come comprendo la gelosia di quei tifosi che hanno fatto in questi anni sacrifici economici, personali e che hanno macinano chilometri per essere in trasferta al fianco della squadra, che non hanno guardato che tempo c’è prima di decidere se andare o meo allo stadio ma l’Ac Reggiana ha bisogno di tutti se vuole essere la squadra di Reggio Emilia e Provincia, se vuole diventare una realtà importante del calcio italiano. L’amore per la Reggiana non solo va conservato, tutelato va soprattutto deve essere condiviso e fatto prosperare. Va coltivato e trasmesso alle nuove generazioni, incentivato con i risultati ma soprattutto con la passione e la partecipazione. Questa sarà la nostra missione nelle prossime settimane, mesi.
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *