E’ comprensibile l’indignazione dei tifosi granata per gli episodi arbitrali che hanno caratterizzato il Derby ma si rischia di perdere di vista un elemento: la Reggiana si è dimostrata in tutto e per tutto superiore al Mantova e ha meritato la vittoria. Una squadra nettamente in crescita sotto tutti i punti di vista. Una Reggiana
E’ comprensibile l’indignazione dei tifosi granata per gli episodi arbitrali che hanno caratterizzato il Derby ma si rischia di perdere di vista un elemento: la Reggiana si è dimostrata in tutto e per tutto superiore al Mantova e ha meritato la vittoria. Una squadra nettamente in crescita sotto tutti i punti di vista. Una Reggiana che a livello di organizzazione difensiva è straordinariamente compatta ed efficace non solo nei cinque difensori ma proprio a livello di tutta la squadra. Una capacità importante perché nel calcio italiano non subire gol è fondamentale. In più c’è un aspetto: la Reggiana nelle ultime partite, da Carrara in poi ha costruito anche molto in fase offensiva con un unico particolare: ha concretizzato poco.
Ora con 20 punti in classifica, a quattro giornate dalla fine del girone di andata l’obiettivo è di mettere in questa prima parte di stagione un importante mattone per raggiungere la salvezza anticipata ad iniziare dalla sfida di sabato contro il Padova.
E poi mi faccio una domanda: ma è possibile che il calcio italiano o per lo meno quello di serie B si accorga oggi del valore del tecnico Davide Dionigi? Un allenatore che sul piano tattico e di gestione della partita è veramente bravo, oltre che nella comunicazione e nei rapporti. Eppure se andate a vedere il suo passato è un allenatore che è sempre stato “ignorato” e diciamo la verità: se non avesse fatto un miracolo con la Reggiana oggi sarebbe ancora nel dimenticatoio. E quando parlo di Dionigi intendo tutto il suo staff tecnico, da Sibilano, Morelli, Liperoti e Hiro.

















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