Quando la panchina e Diana fanno la differenza

Quando la panchina e Diana fanno la differenza

A Sassari come a Macerata sono stati decisivi gli innesti per portare a casa la vittoria

C’è molto in comune tra le vittorie con la Torres e quella con la Recanatese e in particolar modo due aspetti: le mosse fatte dal tecnico Diana che hanno inciso sul match e la possibilità di avere una panchina lunga e di valore.

Questi due aspetti hanno fatto la differenza per la vittoria ottenuta a Sassari e quella con la Recanatese seppur attraverso concetti tecnico-tattici diversi. A Sassari c’era da sfruttare la superiorità numerica e quindi era necessario mettere il tridente per sbloccare la partita cambiando anche l’assetto di squadra. A Macerata i quattro cambi sono stati generati dalla necessità di sfruttare più la forza fisica e l’aggressività negli ultimi venti minuti mantenendo lo stesso assetto per non perdere l’equilibrio tattico.

Due vittoria che hanno queste connotazioni e che sono state concretizzate non solo per le mosse del tecnico ma anche perché la Reggiana dispone di un organico di assoluto valore. A Sassari sono entrati subito Pellegrini per Rosafio poi Lanini per Sciaudone, Muroni per Luciani e Varela per Nardi per un 4-2-4 molto offensivo. A Macerata le mosse al 21′ della ripresa: Muroni per Kabashi, Nardi per D’Angelo, Varela per Lanini, Pellegrini per Montalto. Fuori due centrocampisti per altri due centrocampisti titolari, stesso discorso per gli attaccanti: due punte di valore per i due titolari. In questo caso non è stato intaccato il 3-5-2 anche perché Diana ha cercato di vincere senza però rischiare di perdere.

Un altro aspetto da mettere in evidenza è la classe arbitrale: su 16 partite possiamo dire che solo l’arbitro Fiero ha inciso in modo negativo su una partita anche se purtroppo è stato il big match con il Cesena. Per il resto gli arbitri hanno dato alla Reggiana ciò che si era conquistata sul campo. A volte hanno sbagliato con i cartellini e i falli ma sempre senza incidere sulla partita e soprattutto sul risultato finale. Questo non è un aspetto di poco conto.

La Reggiana ora ha una classifica che vede un vantaggio di 4 punti su Entella e Carrarese, 5 punti sul Cesena anche se sarebbe sbagliato ragionare in questo modo perché la classifica dice che la Reggiana ha un solo punto di vantaggio sul Gubbio. In ogni caso dopo 16 giornate nessuno e dopo un avvio così stentato nessuno lo avrebbe sottoscritto.

Non trascuro nemmeno un altro aspetto: la vittoria è meritata ma il pari ci poteva stare. La Reggiana ha avuto due grandi occasioni per D’Angelo e Guibre così come è giusto dire che la Recanatese non meritava la sconfitta e Sbaffo ha colpito un palo clamoroso. La Reggiana ha raccolto più di quanto meritava ma è ancora in credito.

Wainer Magnani
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