La cessione di Igor Radrezza al Padova ha evidenziato come sia necessario rinforzare il numero dei centrocampisti ma il ds Goretti non ha fretta
Tempo di mercato, tempo di Fantacalcio. A tutti i tifosi piace sognare di poter vestire i panni del direttore sportivo per poter giocare con le figurine del calcio ma allestire e governare un organico di calciatori è un altro sport, soprattutto in serie C.
Quindi capisco che i tifosi non vorrebbero mai cedere un giocatore, perché caso mai è il loro preferito e anzi vorrebbero ingaggiare tizio o caio ma ci sono esigenze determinate dalla gestione del gruppo e anche dal budget a disposizione.
Capisco che è difficile fare accettare questo ragionamento, anzi sono convinto di ricevere molte critiche ma un direttore sportivo, un presidente o un allenatore devono ragionare in modo diverso rispetto al pensiero del tifoso.
Prendiamo in esame l’attuale realtà granata partendo dal concetto che Diana è intenzionato a giocare col modulo 3-5-2: la Reggiana ha in organico 27 giocatori, anzi diciamo 26 perché Igor Radrezza deve essere considerato un giocatore del Padova. Di questi 26 giocatori ci sono tre portieri (Turk, Venturi e Voltolini), 7 difensori centrali (Cauz, Luciani, Cremonesi, Laezza, Rozzio, Camigliano, Chiesa) 4 esterni di difesa (Libutti, Guglielmotti, Contessa e Faye) 4 centrocampisti (D’Angelo, Muroni, Sciaudone, Rossi) con Cigarini infortunato e 8 attaccanti: Arrighini, Zamparo, Lanini, Rosafio, Neglia, Sorrentino, Varela, Pellegrini.
Quindi se Diana sposerà il progetto tattico del 3-5-2 avrà 6 difensori per 3 maglie, 4 esterni per 2 posti; 4 centrocampisti per tre maglie e 8 attaccanti per due casacche. Mi pare inutile dire che è un organico sbilanciato. Poi possiamo anche dire che ci sono dei giovani come Chiesa, Varela e Faye ancora tutti da valutare oppure atleti emergenti come Sorrentino e Pellegrini che però hanno già dimostrato in serie C di essere all’altezza.
Tutto questo per rimarcare un elemento: occorre riequilibrare l’organico e proprio per evitare i famosi “mal di pancia” avere uno “zoccolo duro” di 14/15 giocatori e poi delle alternative anche se all’altezza. L’altro obiettivo del ds Goretti è quello di avere dei giocatori che possano rappresentare fonte di introito attraverso il minutaggio, le valorizzazioni o il mercato. Un calcio sostenibile che si può fare solo in questo modo, meglio ancora se in serie B.
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