Non so se vale la pena riavvolgere il nastro di questo campionato o se convenga rimanere a questo straordinario finale di stagione e prendere per buono il risultato finale, vale a dire la salvezza. E’ forse giusto per evitare di commettere certi errori e parlo anche per chi nel corso della stagione ha sputato sentenze e non critiche. Un esame di ciò che è stato, però, lo si deve fare anche da un punto di vista tecnico, di gestione e di scelte. Lo faranno certamente in società, lo chiederà la proprietà al direttore sportivo ma forse è anche corretto che ci sia questa analisi, anche da parte dei tifosi per capire. Sarà argomento dei prossimi giorni, anche perché a mente fredda potremo valutare appieno questa stagione. Resta una considerazione che mi ha colpito: la Reggiana ha chiuso la stagione a 44 punti con un abbraccio di migliaia di tifosi entusiasti alla squadra. Una salvezza che sembrava ad un certo punto insperata tanto che si parlava di play out come obiettivo massimo. Il punto più basso è stata la debacle col Sassuolo e in classifica dopo la sconfitta col Pisa.

Il Modena che ha un punto più della Reggiana chiude la stagione con una serie di sconfitte ma soprattutto una violenta contestazione a tutti e tutto. Eppure quando Mandelli ha preso la squadra la situazione era precaria e l’ex tecnico granata l’ha portata in zona salvezza con uno strappo importante. Forse si sono illusi (qui sta l’errore) di voler alzare l’asticella ai play off ma in questo campionato bisogna ragionare per gradi: prima la salvezza anticipata, poi si vedrà. Non voglio mettere il becco in casa del Modena ma constatare i due stati d’animo delle tifoserie e anche delle società.

A Reggio la proprietà è stata criticata perché non ha messo sufficienti risorse nella squadra, forse non sapendo che il costo di gestione questa stagione sarà di 18 milioni, poi capiremo il reale disavanzo se 6 o 7 milioni di euro.

A Modena hanno investito molto di più nella prima squadra e più in generale nella gestione della società e ora sono fortemente criticati.

Se fossi un tifoso, come mi ritengo di essere, della Reggiana partirei anche da questa riflessione.

L’altro elemento che mi preme sottolineare è il valore della rosa granata. In tutti questi mesi c’è stato solo un addetto ai lavori che ha sempre rimarcato che la Reggiana valeva più della sua classifica ed è l’ex ds Doriano Tosi. Gliene devo dare atto perché l’ha sostenuto sempre, anche nei momenti difficili, vedi la vigilia del derby al Braglia. Vedendo il finale di stagione forse ha ragione lui, del resto chi aveva messo alla ghigliottina Gondo e Girma ad esempio, si dovrà ricredere. Lo stesso discorso vale per Marras troppo presto accantonato. Perfino Nahounou è stato snobbato, io per primo. C’è chi ha avuto il coraggio di criticare Bardi. Qualcuno se la sente di criticare la stagione di Meroni, Libutti, Sersanti, Ignacchiti, Reinhart, Portanova, Vergara, lo stesso Fiamozzi tanto per citarne qualcuno. La proprietà è stata criticata per non aver ingaggiato un terzino sinistro come se un uomo può spostare gli equilibri di una squadra. Il tema ricorrente è stato: manca un bomber. Fatemi una cortesia, andate a vedere la classifica dei cannonieri e dite chi la Reggiana a gennaio poteva acquistare, di quelli che erano disponibili. Tanto per citare un esempio: Russo del Cesena mi pare non pervenuto.

Quando tireremo le somme è giusto riflettere a mente serena sulle scelte fatte anche per giudicare il lavoro del ds Pizzimenti che pure avrà sbagliato alcune scelte (Sosa, perché su Stulac bisogna fare un altro ragionamento) ma forse ce ne siamo dimenticate tante altre. E alcune, vedi Pettinari, se le è ritrovate in casa.