Il successo sul Gubbio è netto e ha confermato come i granata sono una squadra forte. Una grande prova di carattere
Devo dire la verità, alla vigilia di questa partita tra l’incertezza per i vari giocatori acciaccati, diffidati e infortunati e qualche “mal di pancia” eccessivo da parte di qualche tifoso social mi avevano messo in apprensione ma sono bastati sette minuti per rimettere le cose a posto. La Reggiana è una squadra forte, molto più forte del Gubbio e ora sono curioso di vederla misurarsi col Cesena sperando che questa volta non sia un arbitro a far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. A proposito di arbitro, questo Di Marco è veramente una sciagura perché ha un vizio: vuole sempre essere al centro delle attenzioni. Il contrario di ciò che deve fare un arbitro di valore. Pazienza. Non ha inciso nel risultato, non ha fatto danni e quindi avanti un altro.
La partita? Per me non è stata la miglior Reggiana nel palleggio e nel fraseggio perché ha sbagliato tanto ma ogni volta che riusciva a portare la palla nella metà campo del Gubbio erano micidiale. Merito della coppia gol Lanini-Pellegrini ma anche delle accelerazioni di Nardi e di un Vallocchia che da brutto anatroccolo è diventato un principe del centrocampo. Ovviamente Guiebre è ormai un valore aggiunto e risulta imprendibile per gli avversari, anche quando lo raddoppiano. Gli manca solo il gol ma non si può chiedere tutto, anche perché si è procurato in modo imperiale il rigore.
Una Reggiana quindi poco precisa nella manovra ma devastante in fase offensiva. A livello difensivo ha concesso qualcosa di troppo ma non si poteva pretendere di più da giocatori al rientro e non al meglio, vedi Luciani e lo stesso Cauz ma gigantesco Laezza da centrale, il suo ruolo. Cremonesi purtroppo paga la sua carta d’identità.
Nella ripresa si è vista una Reggiana intelligente e saggia che dopo il terzo gol (per me è di Pellegrini oppure se vogliamo dirla tutta di Cauz perché ha toccato la palla proprio prima che varcasse la linea di porta) ha gestito la partita. Ha tirato una linea e il Gubbio c’è andato a sbattere. Poi però sono emerse, com’era prevedibile, alcune disattenzioni che hanno portato a un finale col fiato sospeso. Il gol subito è una disattenzione, così come il salvataggio di Venturi (si è meritato la doccia) è nato da una squadra che era in riserva.
L’ultima annotazione va sottolineata è per il carattere della squadra che ha voluto questa vittoria, ne ha capito l’importanza e fin dal primo minuto ha saputo soffrire, stringere i denti ma soprattutto azzannare alle caviglie gli avversari. Potrei dire una Reggiana operaia se non fosse che in campo c’erano dei giocatori di altra categoria. Non cito più Cigarini anche se lui ha sbagliato qualcosa di troppo. Ma il carattere dei granata è da apprezzare, come hanno fatto i cinquemila tifosi presenti. Ho visto una grande partecipazione. Dispiace rimarcare che sono sempre e solo 800 paganti. Diciamo la verità, questa squadra meriterebbe molto di più.
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