Viaggio tra i protagonisti: Filippo Nardi, Adriano Montalto e Christian Capone

Viaggio tra i protagonisti: Filippo Nardi, Adriano Montalto e Christian Capone

Ripeto per non essere frainteso: non sto scrivendo le pagelle della stagione ma raccontando le mie impressioni sui protagonisti di questa magnifica stagione.

Ripeto per non essere frainteso: non sto scrivendo le pagelle della stagione ma raccontando le mie impressioni sui protagonisti di questa magnifica stagione.
Filippo Nardi, ad esempio, ha giocato un campionato a spezzoni: spesso decisivo, a volte abulico. La mia impressione è che sia un ragazzo molto sensibile e che ha bisogno di sentire la fiducia del tecnico, dei compagni e dell’ambiente. Apparentemente potrebbe apparire forte e sicuro ma in realtà mi ha sempre dato l’impressione di essere fragile ed emotivo. Questa promozione che ha visto la sua importante firma contro la Fermana, gli darà quella spinta necessaria per essere stato un giocatore vincente in serie C e determinante in serie B.
Adriano Montalto è un vero mistero ma di una cosa sono sicuro: senza quel maledetto infortunio avrebbe potuto far impazzire di gioia la piazza di Reggio. Montalto è un tipo speciale se inserito in un certo contesto. Si è costruito un personaggio e non so quanto vero o solo apparenza. Sulle qualità di bomber nessuno discute, anche chi critica i suoi atteggiamenti ma forse la verità sta nel mezzo. In questa sua parziale esperienza non ce lo siamo goduti come giocatore e come personaggio che sa strapparti un sorriso, esaltarti o trascinarti in entusiasmanti conversazioni. Non è stato una meteora perché ha fatto una prima parte di stagione importante (9 gol) ma è rimasto un’incompiuto. Questo è il mio grande cruccio e forse anche il suo.
Sulla stessa falsariga possiamo mettere Christian Capone. Di lui mi ha colpito la sua riservatezza ma la ritengo una gabbia che imprigiona la sua vera personalità. Che sia un talento inespresso basta andare a vederlo in allenamento, che gli manchi quel furore agonistico basta seguirlo in partita. Però siamo al cospetto di un ragazzo dolce che paga il fatto di essere stato definito un “fenomeno” ancora prima di essersi affermato. Paga questo suo talento da troppi sbandierato e questo lo condiziona ma come ragazzo è di una dolcezza infinita, pure troppo.
Wainer Magnani
ADMINISTRATOR
PROFILE

Posts Carousel

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos