“Sarà un debutto impegnativo, non possiamo cancellare le scorie dello scorso anno in un mese, nessuno ci regalerà qualcosa solo perché siamo la Reggiana. E’ un percorso di crescita e dobbiamo essere forti”.
Il tecnico Aimo Diana è pronto per il debutto. “Finalmente giochiamo – esclama – ci vorrebbe più tempo per essere in buone condizioni ma va bene cosi’”.
Pesa la sconfitta di Piacenza in Coppa Italia?
“Quando si è consapevoli del percorso che stai facendo, è giusto accettare anche queste situazioni. Solo la continuativa ci può dare il giusto ritmo. La sconfitta di Piacenza l’abbiamo analizzata e cercato i motivi che ci devono portare a un miglioramento”.
Dubbi di formare?
“Un allenatore deve avere 7/8 certezza e poi sempre qualche valutazione da fare. Capire chi sta meglio o chi ha bisogno di giocare. Per la nostra ricerca della continuità di rendimento abbiamo bisogno di cinque o sei partite. Ma so benissimo che nulla ci è dovuto”.
ll mercato inciderà ancora nelle sue scelte?
“Abbiamo Favale e Marchi squalificati e a oggi ho lavorato con tutti i miei ragazzi, la società non mi ha dato particolari segnali”.
Luca Cigarini è in crescita?
“L’inserimento di Cigarini sta procedendo bene. La società ha fatto un grande sforzo. Luca rappresenta un valore aggiunto. Sono certo che lui sia contento di giocare nella squadra della sua città. Sta lavorando, non è ancora al top ma verrà in panchina come Sciaudone”.
Difficile però pensare sia pronto per Modena?
“Non è detto. E’ possibile sia pronto anche dall’inizio se non ci saranno intoppi. La nostra ricerca è portare la squadra a trovare la condizione senza avere infortuni”.
Ma Rossi e Cigarini possono coesistere?
“I giocatori forti e intelligenti possono giocare sempre assieme. Sciaudone non esclude Del Pinto, Mautone non esclude Radrezza. Devi avere dei ragazzi bravi e intelligenti. E io sono contento di averli”.
Pescara ed Entella hanno già vinto.
“Ho visto tutte e due le partite e sono state combattute. Ancora la condizione atletica è approssimativa e ha cambiato le dinamiche della partita. E’ una fase in cui abbiamo bisogno di giocare con continuità parecchie partite, una dietro l’altra. Una squadra è come un figlio: il desiderio è che arrivo al momento socialità pronto, c’è chi ci arriva prima e chi dopo. Tutti stiamo lavorando per portarla a quel punto”.
Al campo per la rifinita c’erano anche i tifosi ad incoraggiarvi.
“Sono contento che siamo venuti i tifosi. Eravamo tanto concentranti sul lavoro che non li abbiamo salutati ma li ringraziamo perché hanno alzato il livello dell’allenamento. Anche a me piace sentire il loro calore, sono tornato calciatore”.
Ha deciso il modulo?
“Un giocatore può variare il nostro assetto offensivo, partendo dalla certezza della fase difensiva”.
Al campo per la rifinita c’erano anche i tifosi ad incoraggiarvi.
“Ho tanta voglia di entrare nello stadio, di giocare una partita con i tre punti in palio”.
Che Montevarchi si aspetta?
“Sappiamo di affrontare squadra organizzata, che ha lo stesso allenatore da due anni. Ci metteranno in difficoltà, ne dobbiamo essere consapevoli puntando sulla perseveranza, facendoci forte delle nostre qualità e della mentalità che metteremo in campo”.
L’ambiente ha bisogno di una vittoria.
“Crescono le nostre responsabilità ma noi siamo forti del lavoro che stiano facendo. Anche se non dovessero andare come vogliamo dobbiamo essere compatta e forti. So che ci sono rimasugli dello scorso anno ma in un mese non possiamo cancellarli. Scorie non solo all’interno della squadra ma anche ambiente esterno. Si percepisce. Ma non si può togliere in un mese ciò che è successo in un anno. Ma sappiamo che stiamo lavorando nella giusto direzione”.
Occhio a Barranca?
“Dobbiamo avere grande rispetto per tutte le squadre. Chiamarsi Reggiana non basta per vincere le partite ma voglio pensare che sia un problema anche per loro affrontare la Reggiana”.
Un direttore sportivo di serie B, Magalini, ha apprezzato la Reggiana ma non ha ancora visto l’impronta dell’allenatore.
”E’ un grande complimento ma non ho la presunzione in un mese di incidere cosi’ tanto su un gruppo nuovo. Non me la sento di dire: questa squadra gioca come dico io. Un allenatore si deve anche adattare agli uomini e non si possono fare paragoni col passato. L’essenziali è sapersi adattare agli uomini a disposizione”.
Cosa ne dice della scelta di Varone di andare a giocare in Grecia?
“Varone l’ho ringraziato per la sua dedizione. E’ un ragazzo perbene che ha vissuto un mese non facile, con tanti pensieri. Ho cercato di dargli una mano e gli avevo promesso che se fosse rimasto sarei stato contento, se fosse andato via sarei stato felice per lui. Ha fatto una scelta coraggiosa però ha l’età giusta. Fuori dall’Italia c’è il calcio. In Grecia giocano un calcio eccellente. Noi ci chiediamo perché tanti campioni se ne vanno. Bisogna avere una visione internazionale”.
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *