Con l’uscita dei soci Carretti, Quintavalli, Roberto e Reggiani il patron ha ora il 66% delle azioni granata.
E’ una Reggiana sempre più sotto il segno di Romano Amadei, anche a livello di quote. La scorsa settimana davanti al notaio c’è stato il passaggio di quote di Luca Quintavalli (5%), Cesare Roberto (5%), Mauro Carretti (5%) e Iller Reggiani (2%) al patron Romano Amadei che dal 49% è passato al 65,03% delle azioni granata. Il presidente Carmelo Salerno rimane al 29,76% e il vice presidente Giuseppe Fico al 5,21%.
DA SOCI A SPONSOR
Amadei, Salerno e Fico sono oggi i proprietari dell’intero pacchetto azionario della Reggiana anche se è evidente che la società è sbilanciata a favore del patron che si è fatto carico anche delle fideiussioni bancarie che i quattro soci uscenti avevano garantito nel corso di questi anni. In cambio i soci uscenti hanno mantenuto fede all’impegno di una sponsorizzazione per la Reggiana anche se in modo differenziato. Luca Quintavalli, ad esempio, è diventato l’ottavo sponsor di divisa dato che il marchio Olmedo è presente sulla manica della maglia. Una sponsorizzazione, quindi, importante, più o meno in linea con l’impegno da socio. Carretti, Roberto e Reggiani hanno scelto un profilo più soft acquisendo un palco con relativa sponsorizzazione. Il concetto dei soci uscenti è quello di rimanere, comunque, vicini alla Reggiana anche se non più da soci ma da tifosi-sponsor. Una scelta fatta da tempo e che solo la scorsa settimana si è ufficialmente concretizzata.
“IO NON MOLLO”
Ora la Reggiana che ha solo tre soci e un azionista di maggioranza molto forte: Amadei col 65,03%, Carmelo Salerno col 29,76% e Giuseppe Fico col 5,21%. Un percorso forse inevitabile anche se la storia passata della Reggiana ci insegna che “un uomo solo al comando” non regge per lungo tempo. In questa logica, va detto, proprio mercoledì in occasione della visita della squadra all’Immergas, il patron Romano Amadei alla specifica domanda “dopo la delusione per la mancata promozione non ha mai pensato di lasciare?” ha risposto “no, perché bisogna tenere conto che esiste la sconfitta e in ogni caso non mi sembra corretto nei confronti dei soci e di tanti amici. Mi auguro di rimanere a lungo alla guida della Reggiana”. Una dichiarazione d’intenti e d’amore nei confronti della Reggiana che cancella ogni dubbio sul futuro del club e sulla gestione societaria. Ma c’è un altro particolare che va in questa direzione e fa riferimento al fatto che in queste settimane al presidente Carmelo Salerno e anche direttamente al patron Romano Amadei sono arrivate delle offerte d’interesse per l’acquisizione del club. Proposte concrete, formulate attraverso email. Missive che, però, sono state respinte al mittente con una frase molto sibillina: “la Reggiana non è in vendita”.
SOCIETA’ APPETITA
Romano Amadei, con l’assenso di Salerno e Fico, non vogliono cedere la società a finanziarie o fiduciarie che non hanno un volto anche se hanno sufficienti garanzie economiche. Se un giorno Amadei e soci dovessero decidere di cedere la Reggiana lo faranno a chi si presenterà in prima persona offrendo delle solide garanzie finanziarie ma soprattutto un progetto sportivo che valorizzi il patrimonio granata. Si può spendere la frase “lasciare la Reggiana in buone mani” ma soprattutto con gente conosciuta.
La Reggiana nell’ambito della serie C ma anche della cadetteria è un club ambito per quattro motivi: gioca in uno dei tre migliori stadi d’Italia; ha un bacino di utenti importante e una tifoseria fortemente radicata alla squadra; un portafoglio sponsor importante e da ultimo ma non per importanza, un centro sportivo in fase di realizzazione che offre grandi prospettive sportive e di capitalizzazione della società. Sono questi quattro elementi che collocano la Reggiana in cima ai pensieri di chi vuole fare calcio. Una società appetibile anche da finanziarie estere, come è già successo in passato. Del resto non ci si può stupire se pensiamo alla proprietà straniere del Como o del Palermo, club rilevati quando erano in serie C oppure ai soci esteri presenti nel Cesena o nel Padova, tanto per fare qualche esempio. Romano Amadei, però, per il momento vuole andare avanti e soprattutto vuole eventualmente sedersi attorno a un tavolo e vedere in faccia chi c’è dall’altra parte.
IL NUOVO CORSO
E’ in questa logica di continuità che è stato scelto Roberto Goretti che avrà quest’anno il difficile compito di mantenere alto il livello competitivo della squadra, ringiovanire il parco giocatori, creare valore di mercato su alcuni atleti di proprietà e proiettare la Reggiana in un prossimo campionato, serie B o serie C che sia, con un costo ingaggi rimodulato e che consenta di pensare a una gestione a costi e ricavi che sia sostenibile. Lo scorso anno la proprietà ha fatto fronte a un disavanzo superiore ai 4 milioni di euro, cifre che non sono sostenibili in serie C.
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