Goretti: “Non è stata una sconfitta ma un’umiliazione”

Goretti: “Non è stata una sconfitta ma un’umiliazione”

“C’è fiducia nell’allenatore e nel gruppo ma occorre fare passi in avanti”

Roberto Goretti, perché ha indetto una conferenza stampa?

“Mi è stato chiesto dai media e ho sempre detto che dopo una sconfitta è giusto che io ci metta la faccia e sono qui per rispondere alle vostre domande”.

Cosa ha detto ai giocatori dopo la partita?

“Siamo rimasti negli spogliatoi per tanto tempo e ho espresso il mio punto di vista. Poi toccherà al mister valutare le dinamiche tecniche”.

Diana ha affermato che la domenica era iniziata già male dal mattino, cosa significa?

“Il pullman ha avuto un ritardo dovuto al fatto che abbiamo fatto una strada più lunga del previsto ma non credo che questo particolare possa aver condizionato la partita. Siamo arrivati un’ora e dieci minuti prima dell’inizio. Certo in futuro dovremo stare più attenti a ogni piccola cosa”

Si è dato una spiegazione?

Iniziamo nel dire che non siamo stati sconfitti, siamo stati umiliati dal Fiorenzuola. Non è stata una sconfitta ma un’umiliazione. Conosco le sconfitte e anche la differenza tra sconfitta e umiliazione. C’è una differenza profonda. Noi dobbiamo guardarci bene dentro. Assaporare il dolore. Deve farci male allo stomaco. Abbiamo l’opportunità di ripartire da zero e dobbiamo avere la forza di resettare tutto per migliorare questi aspetti negativi”.

Formazione sbagliata?

Tutto nel complesso è stato sbagliato. In queste settimane ho conosciuto i giocatori e mister, sono persone responsabili, ragazzi per bene”. 

L’Ancona è una partita decisiva per il mister?

E’ una partita importante per tutti, certo spetta al mister far compiere alla squadra il primo passo verso una ripartenza”.

Cosa intende quando parla di concetto di squadra?

Se noi sapremo diventare in fretta una squadra avremo un vantaggio, anche di punti, sulle nostre dirette concorrenti. Noi dobbiamo essere un gruppo di giocatori che hanno obiettivo comune. C’è un percorso da compiere. La squadra deve essere un gruppo di giocatori che ha un unico pensiero, un’identità e un obiettivo. Dobbiamo essere solidi e compatti. Interpretare la partita e non essere superficiali. Avere la massima concentrazione e uno spirito di sacrificio. Saper difendere propria porta. Su questi aspetti tutti dobbiamo lavorare. Non ci siamo riusciti fino a oggi ma dobbiamo raggiungere questo traguardo. La partita a Fiorenzuola non mi ha lasciato deluso ma arrabbiato, però la mattina dopo mi sono alzato più che mai determinato . Ho grande fiducia nel mister e nei giocatori assieme ce la possiamo fare. Passo dopo passo”.

Non si parla di esonero?

Assolutamente no”.

E’ il momento delle punizioni o come si è comportato con i giocatori?

Non sono stato severo. Ho visto ragazzi delusi. Non ritenevo giusto essere severo, dell’umiliazione subita se ne sono resi conto. Siamo entrati nella storia della Reggiana per le disfatte. E questo mi rode. Ma è il momento di stare uniti e difendersi uno con l’altro. Nei grandi successi di squadra c’è sempre grande evidenza per la difesa”.

Atleticamente la squadra è apparsa spenta?

La squadra si allena bene e di questo aspetto atletico deve parlare il preparatore atletico e l’allenatore”.

Nei tifosi c’è rabbia e sconforto.

Chi vuole giocare nella Reggiana deve essere pronto a queste responsabilità altrimenti non puoi indossare la maglia della Reggiana”.

La classifica non è così disastrosa.

A oggi siamo a due punti dalla vetta ma sono altri gli aspetti che ci devono far preoccupare, far ragionare e rodere. Noi dobbiamo meritare il consenso dei tifosi. Dopo una partita del genere le critiche erano inevitabile”.

Diana ha fatto una dura autocritica, forse eccessiva.

Deve ripartire dalle sue certezze e farlo con determinazione e senso di responsabile, come ha sempre fatto. Sta ai giocatori metterci del loro. La Reggiana deve prendere il Dna di Reggio Emilia, dei reggiani: gente che ha voglia di lavorare, di riuscire, di guadagnare. Siamo noi che siamo ospiti di questa maglia e delle istituzione della città. Dobbiamo adeguarsi allo standard di Reggio Emilia”.

Ha fiducia in Diana o è una fiducia a tempo?

C’è fiducia nell’allenatore e nel gruppo ma occorre fare passi in avanti”.

Wainer Magnani
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