Dodici i motivi a favore della conferma e dodici quelli per un cambio: dalla conoscenza della categoria, dell’organico, dell’ambiente, dei dirigenti alle forti motivazioni. Il rovescio della medaglia sono le scorie che ha lasciato la retrocessione
L’idea è affascinante: ripartire dall’allenatore che ci ha riportato in serie B dopo 21 anni. Affidare allo stesso tecnico la possibilità di un riscatto dopo la retrocessione in serie C. Andare controcorrente rispetto alla filosofia del calcio italiano che raramente affida allo stesso tecnico il riscatto dopo una retrocessione.
Confermare o meno Max Alvini è un argomento destinato a far discutere i tifosi ma siamo certi che sarà anche un “tema di riflessione” per i dirigenti granata. Ammettiamo per un attimo che vi sia la disponibilità di Alvini per ripartire dalla Reggiana, proviamo ad esaminare i “pro” e i “contro” di questa eventuale scelta.
I PRO PER LA CONFERMA DI ALVINI
1) Conosce la categoria dato che vi ha militato per diversi anni.
2) Due anni fa ha proposto un calcio spettacolare e innovativo che gli è valsa la panchina d’Oro assegnata dai suoi colleghi.
3) Ha preso a cuore la Reggiana e i tifosi e quindi alla base di questa scelta c’è una sua forte motivazione nel cancellare l’amara retrocessione e tornare in serie B per restituire al popolo granata ciò che quest’anno non ha mai potuto godere.
4) Una perfetta conoscenza degli uomini a disposizione che sono sotto contratto con la Reggiana
5) Facilità nell’intervenire sul mercato perché il ds Tosi conosce alla perfezione le sue esigenze e il modo di giocare
6) Con i tifosi e con i reggiani ha instaurato un feeling straordinario perché si è fatto apprezzare, oltre che come allenatore, come uomo e ambasciatore della reggianità
7) Conosce bene l’ambiente, inteso anche come istituzioni e media con cui ha sempre avuto un ottimo rapporto
9) E’ una “spalla sicura” per il ds Doriano Tosi con cui ha sempre condiviso tutte le scelte sia di mercato sia di gestione del gruppo
10) Conosce i dirigenti, sa come muoversi a livello di rapporti personali e anche di dinamiche aziendali
11) Il suo sostituto avrebbe in Alvini un fantasma pesante da sopportare soprattutto in caso di un inizio tribolato di campionato
12) Potrebbe godere da parte dei tifosi di un credito iniziale per ciò che ha fatto in serie C
I CONTRO PER LA CONFERMA ALVINI
1) Una retrocessione porta sempre con sè delle scorie nel rapporto tra allenatore e giocatori. Occorre capire se questo rapporto si è logorato o meno o se si può ripartire
2) Potrebbe essere necessario una profonda rifondazione della squadra
3) Il pensiero di avere vinto i play off per la serie B lo potrebbero portare ad affrontare la serie C senza la necessaria grinta e determinazione. Un peccato di presunzione che in serie C nessuno si può permettere
4) In serie B ha avuto a disposizione uno staff di sette persone che difficilmente una società di serie C si può permettere
5) L’idea che poteva allenare in serie B potrebbe essere un rimpianto che si trasforma in un “tarlo”.
6) Pensare “due anni fa abbiamo fatto” e il ricorrere a ciò che è stato nella stagione 19/20 potrebbe togliere energie e creare facili illusioni
7) Il rischio è di portarsi dentro i tanti alibi (veri o presunti) che hanno caratterizzato la retrocessione
8) La struttura sportiva di Cavazzoli poteva essere inadeguata per un club di serie B ma è certamente un lusso in serie C eppure c’è il rischio che non venga apprezzata e valorizzata aspettando sempre il nuovo centro sportivo.
9) L’inevitabile riduzione dell’ingaggio passando dalla serie B alla serie C può alimentare un comprensibile malumore
10) Il feeling con il ds Tosi può portare a una “copertura” dei problemi che possono sorgere nella gestione del gruppo
11) Iniziare male la stagione vorrebbe dire rimettere in discussione il suo operato e far affiorare i “mal di pancia” della retrocessione
12) Le novità portano sempre, almeno inizialmente, un maggior entusiasmo
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