Negli ultimi 22 anni sono fallite 169 società. Il caso Juventus pone ancora sul tavolo il tema della sostenibilità che per le società di serie C è quasi utopia
Il caso Juventus pone ancora una volta sul tavolo il tema del calcio sostenibile. Non voglio entrare nelle dinamiche della Juventus ma è evidente che essendo una società quotata in borsa le “magagne” se così le vogliamo definire, vengono messe in evidenza dalla Consob prima e poi dai Cda dopo. Le dimissioni del Cda bianconero sono determinate dalle famose plusvalenze e quindi da una gestione poco trasparente? Non lo so, forse ma se prendiamo in esame tutte le società di serie A, B e C credo che la stragrande maggioranza sarebbe nelle stesse condizioni. In particolar modo in serie A. La Samp non è più in una situazione economica sostenibile da tempo, l’Inter paga 140 milioni di interessi passivi ma la stessa situazione potrebbe valere per tante società. Non a caso la Roma ha preferito uscire dalla quotazione in Borsa.
Ma detto questo ci sono due aspetti che emergono: il primo è l’inadeguatezza della Covisc che ormai ha una funzione troppo marginale nel controllo dei bilanci.
L’altro elemento è che negli ultimi 22 anni sono fallite 169 società e qui mi riallaccio al famoso discorso del calcio “sostenibile” che da quest’anno il presidente Salerno sta cercando di portare avanti. Un calcio sostenibile che può essere portato avanti dalle società in tanti modi: chi utilizzando i giovani, chi puntando sul marketing, chi sul tetto salariale, chi su maggiori introiti derivanti dalla categoria. La Reggiana per essere una società sostenibile ha poche alternative: in serie C deve solo pensare di abbassare il monte ingaggi dei giocatori perché ha costi fissi (affitto stadio, campi d’allenamento, gestione societaria) che sono alti e difficilmente possono essere ridimensionati. La Reggiana, tanto per fare un esempio, ha dei costi del personale che sono tre, quattro o forse cinque quelli del Fiorenzuola o del Gubbio. Per non parlare dei costi nell’organizzazione di una partita che alla Reggiana costa tra affitto, steward, biglietteria, catering, servizi vari dai 25 ai 30mila euro. La maggior parte delle altre società ha un costo di un quinto. Quindi se questi costi sono fissi, gli unici variabili sono gli ingaggi a giocatori e staff tecnico. Quest’anno sono superiore ai 5 milioni di euro e per poter pensare a una gestione a costi e ricavi occorre portare questa cifra al massimo a 2 milioni, il che significa avere ingaggi costo azienda per un massimo di 80mila euro. Il conto è fatto per un organico di 20 giocatori più tre tecnici dello staff. Pensare a un simile ridimensionamento della Reggiana è quasi impossibile. Forse il solo Barilli ci era riuscito e la prima stagione di Iniziativa Tricolore quando la Reggiana era in serie C2.
L’alternativa credibile è poter approdare in serie B per avere un introito di 6 milioni, circa, per i diritti tv ma con una precisa filosofia: squadra giovane, bassi costi d’ingaggio e la possibilità di fare introiti dal mercato. Per questo motivo il presidente Salerno ha rimarcato con forza che la Reggiana deve andare in serie B.
L’altro elemento fondamentale per poter pensare a una Reggiana sostenibile è di avere pochi giocatori sotto contratto. Questo non significa che non ci saranno dei rinnovi di contratto ma saranno fatti a ragion veduta, con costi ridimensionati e funzionali alla categoria.
Per questo motivo il presidente Carmelo Salerno ha scelto il direttore sportivo Roberto Goretti con un preciso mandato: andare in serie B per rendere la gestione della società sostenibile. Questo a prescindere dall’attuale proprietà ma per dare un futuro stabile al club. In questo contesto si inserisce anche il centro sportivo di via Agosti ma è un argomento che abbiamo già trattato.
Le società fallite dal 2000 a oggi nel calcio italiano
Stagione 2000/2001 (3): Marsala, Saronno, Juve Stabia
Stagione 2001/2002 (3): Ravenna, Savoia, Atletico Catania
Stagione 2002/2003 (5): Fiorentina, Lecco, Fasano, Sant’Anastasia, Forlì
Stagione 2003/2004 (10) : Mestre, Alessandria, Alzano, Pordenone, Poggibonsi, Gladiator, Thiene, Cosenza, Gela, Varese
Stagione 2004/2005 (12): Napoli, Ancona, Viterbese, Brindisi, Isernia, L’Aquila, Meda, Palmese, Paternò, Pro Vercelli, Potenza, Imolese
Stagione 2005/2006 (14): Benevento, Como, Cosenza, Andria, Imolese, Perugia, Reggiana, Rosetana, Salernitana, Sora, SPAL, Torino, Venezia, Vis Pesaro
Stagione 2006/2007 (7): Catanzaro, Sassari Torres, Gela, Acireale, Chieti, Fermana, Gualdo
Stagione 2008/2009 (10): Castelnuovo, Spezia, Massese, Lucchese, Torres, Nuorese, Teramo, Martina, Messina, Alghero
Stagione 2009/2010 (8): Avellino, Pisa, Treviso, Venezia, Biellese, Ivrea, Pistoiese, Sambenedettese
Stagione 2010/2011 (26): Ancona, Arezzo, Figline, Gallipoli, Mantova, Perugia, Real Marcianise, Rimini, Alghero, Cassino, Igiea Virtus, Itala San Marco, Legnano, Manfredonia, Monopoli, Olbia, Pescina, Potenza, Pro Vasto, Pro Vercelli, Sangiustese, Scafatese, Colligiana, Pro Sesto, Matera, Sanremese
Stagione 2011/2012 (16): Atletico Roma, Brindisi, Canavese, Cavese, Cosenza, Crociati Noceto, Gela, Lucchese, Matera, Ravenna, Rodengo, Salernitana, Sangiovannese, Sanremese, Potenza, Villacidrese
Stagione 2012/2013 (9): Foggia, Giulianova, Pergocrema, Piacenza, Siracusa, SPAL, Taranto, Triestina, Montichiari
Stagione 2013/2014 (9): Tritium, Treviso, Portogruaro, Campobasso, Sambenedettese, Andria, Borgo a Bruggiano, Casale, Milazzo
Stagione 2014/2015 (4): Padova, Siena, Viareggio, Varese
Stagione 2015/2016 (8): Barletta, Grosseto, Monza, Parma, Real Vicenza, Reggina, Venezia
Stagione 2016/2017 (3): Martina Franca, Pavia, Rimini
Stagione 2017/2018 (8): Como, Latina, Mantova, Maceratese, Messina, Modena, Vicenza, Avellino
Stagione 2018/2019 (8): Cesena, Bari, Mestre, Reggiana, Fidelis Andria, Palermo, Trapani, Varese
Stagione 2019/2020 (6): Siracusa, Albissola, Lucchese, Arzachena, Foggia, Akragas
Stagione 2020/2021 (3): Sicula Leonzio, Robur Siena, Trapani
Stagione 2021/2022 (7): Livorno, Chievo, Carpi, Novara, Sambenedettese, Casertana, Catania
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