Nella Reggiana ci sono tanti protagonisti ma oggi la scena se l’è meritata Igor Radrezza che ha segnato il suo primo gol in serie B.
Per capire bene chi è Igor guardiamo alcuni numeri e capiremo bene da dove è partito e dove è arrivato.
Radrezza è un prodotto del Padova dove ha giocato 56 partite in Primavera. In serie D ha giocato 128 partite (12 gol) con 4 gare nei play off. In serie C ha giocato 42 partite (2 gol) con 3 play off. In serie B è alla nona presenza (1 gol).
Radrezza ha giocato 111 partite nel Campodarsego (13 gol), 59 presenze nel Padova Primavera, 36 con la Reggiana, 31 col Crema, 10 col Monza, 9 con Renate e 4 presenze col Padova in serie B.
Come si può intuire il percorso di Igor Radrezza non è stato per nulla facile anzi ha dovuto fare tanta gavetta e forse, anzi senza forse, deve la sua esplosione a mister Alvini e al ds Tosi.
Igor ha iniziato nelle giovanile del Padova giocando anche una partita in serie B prima di passare al Castiglione (C2) dove ha giocato 23 gare, quindi il ritorno a Padova con altre 3 partite in serie B ma poi la discesa: dal Monza in serie C con solo 8 presenze al Renate, sempre in C, con 9 presenze e 1 gol. Sembrava proprio che il calcio professionistico lo avesse bocciato tanto che si è ritagliato il suo spazio nel Campodarsego, in serie D dove ha militato per tre anni: 37 partite il primo anno con 6 gol, poi 28 reti e 2 gol e infine 33 reti e 3 gol. Nel 2018/2019 è passato al Crema (30 partite) ed è stato avversario della Reggiana. Non sappiamo quando il ds Doriano Tosi ha annotato sul suo taccuino il nome di Igor ma sta di fatto che lo scorso anno è approdato alla Reggiana, in serie C ed è stato uno dei giocatori fondamentali per la promozione in serie B, soprattutto nei play off. Certo, sempre in salita perché a Igor nessuno ha mai regalato niente. Anche in maglia granata l’inizio non è stato dei più semplici perché non convinceva da regista davanti alla difesa e in quella posizione non aveva incantato. Poi c’era un certo Fausto Rossi che è maestro in quel ruolo. Nelle prime otto giornate si era ritagliato pochi minuti e contro il Rimini era stato sostituito a fine primo tempo.
Poteva essere l’ennesima bocciatura nel calcio professionistico e invece questa volta Radrezza ha trovato in Alvini un estimatore. Igor si è rimboccato le maniche e Alvini l’ha spostato in avanti alternandolo con Staiti e nella seconda parte di stagione con Valencia. Nella prima partita dei play off contro il Potenza il mister lo aveva preferito a Serrotti ma nel corso della partita Alvini ha capito che aveva bisogno di Igor. Cosi’ quando è entrato ha cambiato passo e volto alla Reggiana. La sua consacrazione è poi arrivata nelle successive due partite da titolare nei play off contro Novara e Bari, conquistando la serie B.
Maglia da titolare conquistata? Non sia mai detto. In serie B la piazza vuole a tutti i costi Voltan e lui torna a fare il play davanti alla difesa al posto dell’infortunato Rossi. Ma questa volta Igor è padrone del suo destino e anche in quel ruolo riesce a imporsi. Ma poi torna rifinitore e non ce n’è più per nessuno, inanellando, in serie B, prestazioni da applausi e mettendo il “fiocco” proprio contro il Venezia con uno splendido gol.
Si potrebbe chiamare in causa il famoso film “la classe operaia va in paradiso” ma Igor Radrezza è un geometra del calcio perché ha tecnica e visione di gioco. Sopperisce alla prestanza fisica con una grande dedizione e intelligenza. E’ stato bravo e si è costruito da solo le sue fortune, certo con l’aiuto di mister Alvini ma sempre contando su un giudice sovrano: il campo. Si è meritato il rinnovo del contratto fino al giugno del 2023 ed è in assoluto il giocatore che ha manifestato maggiori spazi di crescita. Non ce ne vogliano Espeche e Martinelli.
Come ragazzo, anzi come uomo dato che ha 27 anni, non spetta a noi giudicare perché il metro di giudizio è il campo ma ci piace sottolineare come si sia integrato nella comunità reggiana al punto da trovare a Reggio Emilia la sua anima gemella.
E’ una di quelle belle favole del calcio italiano e la speranza è che le pagine più belle Igor le debba ancora scrivere con la maglia della Reggiana.
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