Non bisogna avere rimpianti ma farsi trovare pronti se il Modena stecca e rendere ancora più straordinario questo campionato dei granata
La Reggiana deve avere un unico obiettivo: cercare di vincere tutte le ultime sei partite per non avere rimpianti e per rendere ancora più straordinario questo campionato.
Non bisogna avere rimpianti significa cercare di vincere per farsi trovare preparati e pronti nel caso in cui il Modena avesse una flessione. Il campionato ha dimostrato che questo è possibile perché nonostante per due volte il Modena si sia ritrovato a più cinque non è riuscito a prendere il largo, il che significa che ancora tutto può succedere.
Ma anche senza pensare al Modena, è necessario che la Reggiana prosegua in questo suo campionato che è a dir poco straordinario. Superare abbondantemente gli 80 punti è un risultato che rimarrà nella storia del calcio granata anche se non ci sarà la vittoria del campionato. Molti non sono d’accordo su questo aspetto ma in realtà basta fare un sondaggio tra i tifosi per scoprire che il popolo granata ricorda alla perfezione le stagioni di Bruno Giordano, Alessandro Pane, Alberto Colombo anche se non sono culminate con la promozione. A maggior ragione questo campionato di Aimo Diana che non solo è ricco di record ma di un calcio che ha appagato il palato dei tifosi granata.
E’ un errore madornale pensare oggi ai play off. Certo è una possibilità, è la famosa seconda porta di cui parlava Diana ma ai play off caso mai la Reggiana ci deve arrivare di slancio e sulle ali dell’entusiasmo per una straordinaria cavalcata. Poi ci sarà la delusione se il Modena prevarrà per un punto o due ma sarà la rabbia agonistica la forza per vincere i play off.
L’ultima considerazione riguarda un concetto profondamente sbagliato: l’importante è vincere. No, non è cosi’. Per la Reggiana l’importante è vincere attraverso il gioco altrimenti se Cigarini e compagni non dominano la partita diventano vulnerabili, come ha dimostrato la Vis Pesaro. La Reggiana è condannata a giocare il suo calcio per vincere, diversamente perde il suo potere e la sua forza. Questo concetto è imprescindibile perchè la squadra è stata costruita su questi principi e Diana è un allenatore che non sa insegnare altro che un calcio propositivo.
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