Il difensore della Reggiana ospite di Margherita Grassi a To Be Reggiana
Nella puntata di To Be Reggiana ospite di Margherita Grassi era Abdoul Guibre e devo ammettere che è stato affascinante scoprire questo ragazzo. Una storia che può essere da esempio per tanti ragazzi che ricchi di talento calcistico sono arrivati in Italia e hanno iniziato a giocare nei dilettanti, proprio come ha fatto Guibre. Arrivato in Italia all’età di tre anni si è stabilito inizialmente a Bertinoro prima di iniziare a giocare nelle giovanili del Forlì. Poi ha iniziato la sua carriera nel Ronco poi al Meldola in Eccellenza. Era il 2016 e Adboul aveva 19 anni. La sua fortuna, per così dire, è stata quella di approdare al Rimini che dopo il fallimento militava in Eccellenza. Dal Rimini la scalata alla serie D con vittoria della Coppa Italia Dilettanti e Supercoppa, poi il salto in serie C. Guiebre ha raccontato la sua grande voglia di arrivare “mi allenavo sempre il doppio dei miei compagni perché se volevo migliorare dovevo dare di più”. Una forza di volontà trasmessa dal nonno cui era molto legato e che è scomparso nell’agosto dello scorso anno. Il destino calcistico, però, non è stato facile per Guibre perché dopo il Rimini arriva la parentesi Rieti dove rimane per sei mesi poi a gennaio viene svincolato e resta inattivo anche per la pandemia. “Ma anche in quei mesi – ha raccontato – mi sono sempre allenato ogni giorno, due volte al giorno”. La vita ti offre sempre una seconda opportunità e per Guiebre si è materializzata con il Monopoli, prima alla corte di Beppe Scienza e poi di Alberto Colombo, guarda caso due ex granata. “Con Scienza mi sono divertito, Colombo mi ha sempre fatto giocare e lui è bravo nella fase difensiva”.E’ stato in quei due anni ma soprattutto lo scorso campionato che Adboul si è messo in mostra proprio per la sua straordinaria esuberanza atletica. Quella forza interiore che aveva maturato nel corso degli anni e nella lunga gavetta che ha dovuto compiere. Oggi sta contribuendo a far vincere il campionato con la Reggiana anche se è di proprietà del Modena con cui ha un contratto per altri tre anni, fino al giugno 2026. “Ci sono tanti ragazzi nei dilettanti che avrebbero la possibilità di emergere e di seguire il mio percorso. A loro dico di non mollare mai, di allenarsi sempre con tenacia e impegno”. Guiebre è un ragazzo umile ma temprato, perfettamente integrato (la sua famiglia vive a Forlì) anche se mantiene salde le sue radici. E’ un giocatore burkinabè e proprio il 24 marzo dello scorso anno è stato convocato con la nazionale esordendo contro il Kosovo in amichevole. “La mia famiglia vive ancora a Forlì, ho due fratelli e uno gioca a calcio nelle giovanili del Cesena, per questo ci tenevo tanto alla sfida del Manuzzi2. Legatissimo a suo nonno: “E’ stato sempre il mio primo tifoso, a lui devo molto”.
Abdul Guiebre conosce le sue qualità, sa di essere forte e nel suo modo di giocare c’è anche un pizzico di incoscienza tattica: “Quando scendo in campo non penso che il mio avversario sia più forte ma so che devo dare il massimo per avere la meglio. Così poco importa se sulla mia strada mi ritrovo uno o due avversari, sono convinto di potercela fare per il bene della squadra”. Abdoul non conosce ancora i suo limiti perché per il momento non ha trovato avversari che lo possono impegnare sotto il profilo atletico. “Io penso sempre positivo, credo sempre di potercela fare”. E’ la sua grande forza di volontà e l’esuberanza atletica a fare la differenza anche se deve molto migliorare. “Questo è il compito del mister Diana che dal primo giorno mi ha detto che non mi dirà mai una parola di elogio ma solo indicazioni per migliorare”. Con Diana c’è un rapporto speciale. “Amo il suo calcio, è un innovatore”. La cosa stupefacente è che non mi gli pesa il fatto di essere di proprietà del Modena in prestito alla Reggiana: “Sono qui per sventolare la bandiera granata, per un obiettivo comune, tutto il resto non conta”. E’ questa sua ostinazione che lo rende ancora più forte. “La vittoria a Cesena è stata bella, entusiasmante, importante, significativa ma non decisiva. Noi vogliamo arrivare all’obiettivo finale e per raggiungere la serie B dobbiamo passare da tante altre vittorie a iniziare da quella di domenica contro la Carrarese”.
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