Abbinando i risultati alle prestazioni i granata di mister Alvini hanno dimostrato di poter essere padroni del proprio destino.
Aspettando Cosenza-Reggina occorre prendere atto di una verità: in questo campionato basta una vittoria per ritrovarsi in zona salvezza. E’ sarà un ascensore tra inferno, purgatorio e paradiso fino alla fine della stagione. Non ci saranno partite da ultima spiaggia ma avremo sempre una prova d’appello. Questa è la realtà di questa affascinante serie B.
La Reggiana è stata in balia dell’Ascoli? Vero. E’ stata facilitata dalle decisioni (giuste o meno) decisioni arbitrali? E’ corretto. Ma è pur vero che la Reggiana sa soffrire e confidiamo abbia imparato a gestire meglio i finali di partita. A livello difensivo, però, abbiamo qualche certezza in più. Ci sono giocatori in flessione (Laribi e Radrezza) ma anche recuperi importanti, Fausto Rossi su tutti.
Una lunga premessa per essere coscienti di ciò che la Reggiana ha offerto, anzi non ha offerto contro l’Ascoli ma siamo certi che quella vista contro i marchigiani non è la vera Reggiana. Certo, Alvini preferisce la vittoria alla buona prestazione ma il mister sa benissimo che se la Reggiana non tornerà a giocare a calcio come ha fatto in tante partite, pur sconfitta, non avrà buona sorte. Occorre ritrovare la capacità di fare un buon calcio a prescindere dagli interpreti e dai moduli tattici. Questo aspetto sarà fondamentale e forse più agevole contro le formazioni d’alta classifica che affronteremo nelle prossime partite: Cittadella, Salernitana, Venezia e Lecce. Sono partite in cui servirà applicazione, disciplina e fortuna ma anche e soprattutto la capacità di giocare un buon calcio. E la Reggiana arriva a questi appuntamenti nelle migliori condizioni perché ritrova il professor Fausto Rossi in mezzo al campo e una difesa ormai consolidata e ricca di certezze. Occorrerà una migliore organizzazione a centrocampo e soprattutto nello sviluppo della manovra d’attacco ma la miglior condizione di Siligardi, quella di Laribi, un rigenerato Lunetta e un Ardemagni che si è sbloccato possono aiutare, senza contare le indubbie qualità di Radrezza. Poi arriveranno anche i campi per Kargbo e Cambiaghi ma soprattutto si deve anche confidare nella voglia di riscatto di Zamparo.
Alvini alla vigilia della partita con l’Ascoli aveva parlato di “essere padroni del nostro destino” da domenica a Cittadella inizia questo percorso di crescita.
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