La Reggiana è padrona del proprio destino, sia perché lunedi sera (diretta su Raisport dalle 20.45) avrà due risultati su tre a favore sia perché giocherà tutte le eventuali tre partite al Città del Tricolore. Non è un vantaggio di poco conto per una squadra che ama giocare in velocità e propone un calcio offensivo e votato al fraseggio. Non a caso i granata al Città del Tricolore hanno conquistato 34 punti frutto di 10 vittorie, quattro pareggi e sono ancora imbattuti.
Nessuno si potrà permettere di sottovalutare il Potenza che è reduce dal successo sulla Triestina ma è evidente che sarà la Reggiana a determinare il proprio futuro. L’ipotesi è di vedere una Reggiana spigliata e aggressiva fin dalle prima battute e in grado di ipotecare la qualificazione nella prima parte del match per poi riuscire a gestire il risultato, magari quando le forze inizieranno a mancare e si farà sentire la lunga sosta. E’ questo il vero punto interrogativo perché la Reggiana, a differenza del Potenza, arriva a questo sfida dopo tanti mesi di lontananza dal campo di gioco. Un debutto che presenta tante incognite ma soprattutto due elementi essenziali: giocare novanta minuti dopo tanti mesi di stop e soprattutto ritrovarsi in uno stadio vuoto. Non sarà facile entrare in questo contesto psicologico e avere le risorse fisiche e mentali per ritrovare la solita verve agonistica e tecnica. Mister Alvini e il suo staff avranno curato nei minimi particolari questo aspetto ma ci sarà sempre il rischio dell’imponderabile. E’ vero che nella Reggiana ci sono giocatori esperti e di lunga milizia ma nessuno può sapere come sarà l’impatto sulla partita e come i granata sapranno superare questi due fattori. Poi è logico che c’è il valore dell’avversario. Il Potenza è la quarta forza del girone C con 16 vittorie, 8 pareggi e solo 6 sconfitte (terza nel girone dopo Bari e Reggina). Una squadra che ha segnato 36 gol e ne ha subiti 23 (terza miglior difesa del girone). Il bomber è Murano con 9 gol. Nella prima parte dei play off ha eliminato il Catanzaro pareggiando per 1 a 1 tra le mura amiche e giovedì ha eliminato la Triestina. La coppia centrale difensiva Giosa-Emerson è di grande esperienza ma viene soprattutto definita dagli addetti ai lavori una squadra scorbutica e difficile da affrontare. La Triestina ha dominato la partita colpendo due pali e ha reclamato un evidente rigore.
La Reggiana ha dimostrato nel corso di tutta la stagione di non essere inferiore a nessun avversario, anche contro chi (Vicenza e Carpi) l’ha battuta. Una superiorità tecnica ed agonistica resa ancora più evidente con il recupero di giocatori importanti come Narduzzo, Scappini e Lunetta. Ma se volessimo elencare i giocatori che in casa granata possono fare la differenza rischieremmo di chiamare in causa tutti i giocatori perché Spanò e Rozzio sono due colonne portanti della difesa, per Costa parla la sua carriera, Rossi ha dimostrato di essere un giocatore recuperato per palcoscenici ben più prestigiosi della serie C, Varone si è confermato una forza della natura, Radrezza ha conquistato la stima e la fiducia di tutti. Lo stesso vale per Kargbo con l’aggiunta di un invidiabile bottino di gol e impressionanti accelerazioni. Marchi è un generoso che non si discute mai, Zamparo è stato la grande scommessa vinta dal ds Tosi e lui ha ripagato questa fiducia a suon di gol e di buone prestazioni. Il tutto senza dimenticare che i cambi a disposizione di Alvini possono fare letteralmente la differenza in corso d’opera. In pratica mai come quest’anno la Reggiana ha tutte le carte in regola per credere nel sogno serie B, poi come sempre sarà il campo il giudice sovrano.

(Foto Stadio Giglio)