I granata hanno retto al Frosinone sia sotto il profilo del gioco che delle occasioni. Alvini è tornato all’antico rispolverando la difesa a tre ma soprattutto l’organizzazione difensiva ha concesso poche opportunità a Iemmello e compagni.
La Reggiana riparte con un pareggio a Frosinone per 0 a 0 che fa intravedere la luce anche se in classifica i granata (30 punti) vedono il Cosenza (32 punti) vincitore sull’Ascoli (28 punti) allungare e anche il Pescara (26 punti) si fa sotto. Il Pordenone non ha giocato e resta a 34 punti. Una classifica, quindi, ancora molto complicata.
Ma l’aspetto che maggiormente gratifica è la prestazione della Reggiana che ha tenuto testa al Frosinone sia sotto il profilo del gioco che delle occasioni create. Certo, la parata più complicata l’ha fatta Venturi sul finale della partita su Iememllo ma va detto che anche Radrezza, Mazzocchi e Rossi hanno messo i brividi a Bardi.
La Reggiana ha reclamato per la mancata seconda ammonizione a Zamparo per un fallo di mano ma il nuovo regolamento non punisce la volontarietà bensi’ la situazione di gioco. E in questo caso Zampano non ha fatto un gol o creato un’occasione da rete ma evitato un fallo laterale.
L’aspetto che lascia ben sperare è l’organizzazione difensiva che ha concesso poco o quasi niente a un attacco del Frosinone composto da giocatori di spessore e pericolosità. Pochissime sbavature e una attenzione eccellente sui particolari. Il rientro di Andrea Costa è stato fondamentale perché è l’unico mancino nel pacchetto dei difensori centrali e la sua esperienza, abbinata a una buona condizione atletica, ha fatto il resto.
Un altro fattore che lascia ben sperare è il recupero di Fausto Rossi ma non solo di lui, vedi Kargbo e anche Zamparo che si è presentato con un tiro dalla distanza di grande pericolosità a conferma di essere in un buon momento di spirito.
L’altro aspetto sono state le certezze mostrate dalla squadra a livello tattico. Alvini lo aveva annunciato e in campo si è tradotto in un ritorno alla difesa a tre con l’utilizzo di un rifinitore alle spalle di due punte e anche esterni di gamba come Libutti e Lunetta. Il modulo 3-4-1-2 o 3-5-2 che ha fatto le fortune della Reggiana lo scorso anno e in avvio di stagione, offre quelle garanzie che il mister Alvini voleva.
Logico che si tratta di un tassello per iniziare a costruire la salvezza o comunque a garantirsi i play out ma serviranno altre prestazioni importante accompagnate dal risultato pieno. E’ comunque rassicurante il fatto che ora l’organico a disposizione del tecnico è quasi al completo e soprattutto i granata sono apparsi in buone condizioni atletiche, tenendo anche conto che si è giocato per la prima volta con una temperatura quasi estiva.
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