Il giudice sportivo ha stabilito che l’Ausl è sovrano anche rispetto al Protocollo in riferimento alla decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale. Il club granata è stato la cavia e ha sbagliato nel non presentare ricorso anche se le regole sono cambiate in corso di campionato
Empoli-Chievo deve essere giocata. Questa la decisione del giudice sportivo Emilio Battaglia pubblicata sul comunicato numero 219 firmato dal presidente Mauro Balata.
Vale la pena andare a leggere quelle che sono le motivazioni per arrivare a questa decisione per capire l’incongruenza emersa in questa delibera, che ha portato all’ingiustizia che la Reggiana ha subito con la sconfitta a tavolino.
In sintesi la decisione del giudice sportivo rimarca che l’Ausl è un organismo sovrano rispetto anche alle regole relative al Covid del 13 ottobre 2020, invocata al Chievo. Il giudice scrive “si pone rispetto a qualunque ordinamento derivato (tra cui quello sportivo) come garante dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione nel caso di specie di diritto alla tutela della salute sia essa individuale che collettiva” con rifermento alla sentenza della Corte Sportiva d’Appello nazionale numero 132 del. 30 marzo 2021.
Il giudice sportivo ha dunque rigettato la richiesta di applicazione del Protocollo cn la vittoria a tavolino per 3 a 0 da parte del Chievo e ha deciso di non applicare all’Empoli l’articolo 53 del Noif per la mancata disputa della gara ma ha rimesso alla Lega di serie B i provvedimento per giocare la partita Empoli-Chievo.
Una decisione da parte del giudice sportivo che ha sancito alcuni principi che saranno giurisprudenza in futuro.
1) L’Ausl può decidere la sospensione e il rinvio di una partita in caso di positività al Covid di una società sportiva. In pratica subentra a quello che è l’ordinamento sportivo che spetta l’organizzazione e la regolarmente dei campionati.
2) Il Protocollo firmato dalle società all’inizio della stagione è carta straccia e viene scavalcato dalle disposizioni dell’Ausl
3) L’Empoli come forse accadrà per il Pescara non dovranno più fare riferimento alle norme Noif ma bensì all’Ausl
4) La Reggiana è stata la vittima sacrificale e ha sbagliato a non presentare ricorso ma soprattutto nessuno può rimediare a questa ingiustizia.
Per fare un esempio banale: è come se arrivi a un incrocio con il semaforo, passi con il rosso e vieni sanzionato ma il giorno dopo, allo stesso incrocio, viene tolto il semaforo e chi passa da quell’incrocio non ha più l’obbligo di rispettare la segnaletica.
Alla Reggiana è accaduto lo stesso: ha pagato la multa e non ha pensato di fare ricorso ma ora si è accorta che le regole sono cambiate e nessuno paga la multa perché il semaforo non c’è più.Dire che la Reggiana ha subito un’ingiustizia è senza dubbio vero ma allo stesso tempo è anche giusto evidenziare che male la società granata ha accettato la decisione del giudice sportivo senza opporre appello.
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