Il bomber si confessa a cuore aperto: dal rigore col Pescara, alle critiche ii social, alla scelte di mercato, al confronto con Silenzi, all’affetto dei tifosi e tanto altro
Luca Zamparo, con i suoi 38 gol è entrato nella storia della Reggiana ed è già al decimo posto.
“Questo dato mi fa felice e spero con un gol alla volta di scalare questa speciale classifica anche se non mi paragono a bomber del calibro di Silenzi che ha realizzato 23 gol in serie B ma già il fatto di essere stato inserito in questa classifica con attaccanti cosi’ importanti mi inorgoglisce. Credo di avere fatto anch’io la mia parte, contribuendo con i miei gol alla rinascita della Reggiana portandola dalla serie D alla B. Peccato per lo scorso anno, magari se segnavo qualche gol in più forse avremmo potuto festeggiare la salvezza”.
Sei gol in dieci partite è una bella media, dove vuole arrivare?
“Non mi interessano i gol personali, ciò che conta per me è il risultato di squadra e quindi tornare in serie B. Poi se io segno 10 o 15 gol non importa. Questo è il mio sogno. I miei gol per il momento hanno portato vittorie e di questo sono felice”.
Si sente migliorato rispetto allo scorso anno?
“Per me non è cambiato niente, cerco sempre di progredire ogni giorno nel mio lavoro. Logico che quest’anno sono in una categoria diversa ma sopratutto inserito in un gruppo molto forte e dunque è tutto più agevole per poter rendere al meglio”.
E’ aumentata la sua autostima?
“Quando sei in un periodo positivo e segni anche l’autostima accresce. Quest’anno sono in condizioni migliori per fare meglio sia per merito dei miei compagni sia perché gioco di più e mi sono sbloccato subito”.
Viene definito un introverso ma non è cosi’ perché la vediamo sorridente, merito dei gol?
“Mi piace molto stare nel gruppo e scherzare. Non sembra dall’esterno perché quando sono sul campo sono concentrato ma l’importante è essere sempre se stessi”.
E’ vero che ha voluto tornare a tutti i costi alla Reggiana?
“E’ la verità. Ero andato via dalla serie D solo per una scelta ambiziosa, volevo giocare in serie C. Purtroppo il ripescaggio della Reggiana c’è stato a trasferimento avvenuto e non mi hanno permesso subito di tornare indietro ma a gennaio, era il 6 o 7, sono subito tornato a Reggio ed è stata la scelta giusta”.
Veniamo al pareggio di Pontedera, come lo giudica?
“Sono stati due punti persi ma abbiamo avuto una grande reazione come squadra, in un campo complicato. Dico due punti persi perché meritavamo qualcosa di più, però recuperare il risultato per due volte non è semplice”.
Lunedi’ c’è la Lucchese cosa si aspetta?
“Sarà un’altra sfida contro una squadra che ci aspetteranno per poi punirci in contropiede”.
Metterete in campo tutta la rabbia per il pari col Pontedera?
“Assolutamente si’, siamo più che mai determinati”.
Chi teme di più tra Modena e Cesena?
“Non c’è un’unica squadra rivale ma ce ne sono tante anche perché i campionati si decidono a marzo e non nel girone di andata”.
E’ anche un rigorista perfetto.
“Sono stato criticato per due rigori sbagliati in amichevole ed è il colmo. Credo di aver realizzato 12 gol con la Reggiana. I rigori si possono sbagliare, ci mancherebbe ma è una responsabilità che mi prendo”.
Quello più pesante da calciare da un punto di vista psicologico?
“Quello di Pescara anche se in porta non c’era il portiere”.
Siete ancora imbattuti e avete il miglior attacco del girone, ci pensate?
“Sono numeri che ci danno autostima. Dei 20 gol realizzati 15 sono stati messi a segno dagli attaccanti e questo è un dato importante”.
La concorrenza è tanta?
“Abbiamo due squadre titolari, figuriamoci se non c’è concorrenza. Per rimanere nel mio reparto, in panchina c’è uno come Scappini che ha segnato più di 100 gol nei professionisti. Siamo una squadra forte anche perché c’è concorrenza”.
Le critiche la feriscono o la motivano di più?
“Una persona che giudica un altra significa che ha poco da offrire alla propria vita. Se poi insulta una persona sui social significa che sta smarrendo la sua strada. Per mia fortuna ho tanti amici e tifosi a Reggio che mi mandano messaggi o mi scrivono per incoraggiarmi o complimentarsi. Lo hanno fatto anche lo scorso anno quando le cose andavano male. E’ più brutto per mia madre che legge i commenti e gli devo far capire che nel calcio ci stanno anche le critiche ma a Reggio ho tanti tifosi che mi stimano”.
Però è migliorato…
“Per forza, sono partito che per 22 volte sono stato in tribuna in serie C. La mia carriera non è mai stata facile. Ho fatto tanta gavetta ma sono orgoglioso di quello che ho fatto”.
Ha cambiato anche ruolo.
“Questa non era mia caratteristica ma mi sono accorto che se faccio cosi’ sono più utile alla squadra e riesco a esprimermi al meglio. Devo stare più vicino alla porta ma allo stesso tempo svariare e aprire gli spazi per i compagni di squadra”.
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