La filosofia del nuovo ds è però quella di arrivare alla scadenza naturale del contratto privilegiando il campo agli interessi contrattuali
Sul tavolo del direttore sportivo Roberto Goretti ci sono già tanti fascicoli aperti e quello più urgente riguarda la situazione contrattuale dei giocatori. La Reggiana ha 21 atleti sotto contratto e di questi quattro hanno contratti pluriennali: Radrezza, Cauz, Arrighini e D’Angelo. Tutti gli altri sono in scadenza nel giugno del 2023. Poi ci sono sette giocatori che a fine giugno saranno svincolati (Del Pinto, Libutti, Marconi, Cremonesi, Scappini, Porcino e Russo) più Lanini che era l’unico atleta in prestito ed ha fatto ritorno alla casa madre, il Parma.
Roberto Goretti ha discusso con il tecnico Aimo Diana sulle varie situazioni contrattuali legate al suo progetto tecnico di squadra per la prossima stagione. Diana avrà certamente illustrato quelle che sono le sue idee su come allestire la Reggiana del prossimo campionato ma c’è una prima discontinuità emersa nel confronto: sarà il ds a scegliere i giocatori che sono congeniali al progetto di Aimo Diana, se sarà lui chiamato a sedersi sulla panchina della Reggiana la prossima stagione. Se invece prevarrà un altro tecnico varrà lo stesso principio: spetterà al mister indicare le caratteristiche dei giocatori che vuole allenare ma la scelta finale spetterà al direttore sportivo di concerto con la società per quanto riguarda l’aspetto finanziario. Il ruolo del tecnico viene in un certo senso ridimensionato per quanto riguarda l’allestimento dell’organico mentre sarà fondamentale nella gestione del gruppo. Un principio che porterà il ds Goretti, ad esempio, a privilegiare la scelta di giocatori di prospettiva anche se già maturi per la categoria e soprattuto di valore. Inutile dire che la differenza a livello di giocatori non sarà tra “giovani o esperti” bensì sul loro valore tecnico. E’ in questa direzione che certamente Goretti andrà ad operare cercando di abbassare l’età media del gruppo senza intaccare quello che è il valore tecnico assoluto. Se poi sarà possibile punterà anche ad ottimizzare il budget che la società gli ha messo a disposizione.
L’impressione, quindi, è che sia realmente il direttore sportivo la colonna portante della Reggiana mentre forse in passato era certamente più determinante l’allenatore. Ecco perché il presidente Carmelo Salerno ha puntato tutto su un direttore sportivo aziendalista.
Un altro messaggio che ben presto sarà trasmesso ai giocatori fa riferimento al fatto che la Reggiana non è intenzionata a rinnovare i contratti che sono in scadenza il prossimo anno. La filosofia è quella di portare tutti i giocatori al termine del loro contratto e solo a bocce ferme ipotizzare un eventuale rinnovo. Il mercato in generale è cambiato rispetto al passato, soprattutto in serie C per cui nessuna società è disposta a pagare il cartellino di un giocatore e quindi tanto vale avere le mani libere da vincoli contrattuali. Una forza contrattuale che il club ha avuto solo il primo anno di serie C quando passando dalla serie D ha potuto fare delle libere scelte. Questo principio si scontrerà, ovviamente, con gli interessi dei vari procuratori che nelle prossime settimane busseranno alla porta del ds Goretti per discutere il rinnovo del contratto per i loro assistiti ma il messaggio che la Reggiana vuole dare è chiaro: il rinnovo del contratto va conquistato sul campo. Ci saranno anche dei casi spinosi, perché ad esempio Luca Zamparo si farà forte dei suoi 18 gol per poter chiedere il rinnovo del contratto oppure la cessione a un club che gli garantisca un contratto pluriennale. Un discorso che altri procuratori proveranno a sottoporre al ds granata ma con la solita risposta: portatemi una società interessata e ne discutiamo. Non accadrà ciò che è successo lo scorso anno con la “telenovela” di chi bussava per avere il rinnovo o per esser ceduto. Quest’anno la musica è cambiata.
Per quanto riguarda i giocatori in scadenza vi dovrà essere un’attenta valutazione nel rapporto qualità ed esigenze della squadra. L’idea non è quella, come lo scorso anno, di avere due titolari per ogni ruolo ma piuttosto dei giocatori che siano in grado di ricoprire più ruoli. Questo consentirebbe di accorciare l’organico e di avere una riduzione dei costi d’ingaggio pur mantenendo alto il livello tecnico della squadra. Oggi come oggi è difficile indicare quali sono i ruoli, i giocatori o i reparti dove si andrà ad operare perchè queste opzioni sono anche condizionate dalla scelta del futuro allenatore. Logico che chi manifesterà la volontà di cambiare aria sarà accontentato perchè la Reggiana è chiamata a una stagione impegnativa e complicata dove le motivazioni saranno fondamentali. Gli eventuali “mal di pancia” da parte di chi forse si è sentito posto in secondo piano dovranno essere subito messi in luce e risolti.
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