La Reggiana ha dominato la partita, ha dato la sensazione di poterla vincere ma è sempre mancato qualcosa per poter trovare il gol
Il pareggio col Pontedera si potrebbe sintetizzare con una battuta: alla Reggiana manca sempre un centimetro per fare un metro. Non mi scandalizzo per il pareggio, anzi nella ripresa senza il miracolo di Venturi ora parleremmo di un Pontedera cinico e spietato che ha vinto a Reggio Emilia con due soli tiri in porta. Allo stesso tempo preferisco questo pareggio col Pontedera alla vittoria sull’Ancona, tanto per capirci. Poi metto nel conto che molti non siano d’accordo puntando sul discorso “mi interessa solo vincere”. Ognuno è libero di pensare ciò crede ma senza una squadra con una precisa identità non si va da nessuna parte. In ogni caso le somme si tirano alla fine. La Reggiana ha dominato la partita, ha dato la sensazione di poterla vincere ma è sempre mancato qualcosa per poter trovare il gol. Questa è la verità. L’ultimo tocca sbagliato, il passaggio sporcato da un avversario, la scelta sbagliata nell’ultimo passaggio. E’ mancato l’episodio decisivo e fortunato per trovare la via del successo. Nel primo tempo, quando la Reggiana ha espresso il calcio migliore, è stata costretta a inseguire per un episodio: conclusione dalla distanza di Catanese deviata da Rozzio. Certo, doveva essere contrastato meglio ma gli è andata bene. Libutti, invece, il suo colpo di testa è finito sul palo.
Trovato il pareggio, nella ripresa, ci si poteva aspettare una Reggiana in grado di mettere alle corde il Pontedera: così è stato nel possesso di palla, nel dominio del centrocampo ma non in quella determinazione agonistica per andare a trovare il gol. Questo è mancato. La squadra ha cercato di sfondare sulle fasce oppure l’imbucata centrale ma è sempre mancato qualcosa per liberare al tiro gli attaccanti o i centrocampisti. Anche sulle palle inattive non siamo stati efficaci. Ma è pur sempre un punto che fa classifica e visti gli altri risultati (sconfitta di Gubbio, Siena e Carrarese) lascia la classifica più o meno inalterata in attesa del posticipo tra Entella e Cesena. Chi vince allunga di tre punti, un pareggio mantiene ancora tutti nel gruppo che ora vede ben nove squadre in tre punti.
Le scelte di Diana? In avvio di ripresa ha schierato un 3-4-3 con la novità di Rosafio a fare il trequartista esterno a destra, con Lanini e Montalto in avanti. Azzardata? A vedere il rendimento nel primo tempo non si direbbe. E’ però vero che nelle ultime due partite la Reggiana aveva trovato un suo equilibrio con Rossi-Nardi-Kabashi. L’assenza per infortunio di quest’ultimo ha indotto il tecnico a optare per sostituire un centrocampista con un attaccante, quindi Lanini al fianco di Montalto e Rosafio, di fatto, esterno destro. Nel calcio non c’è mai una riprova ma l’impressione è che in mezzo al campo si trovavano spesso solo due uomini (Nardi e Rossi) con ampi spazi e per questo Guiebre spesso ha cercato la fascia centrale. Nel corso della partita ha poi ha cercato di vincere la partita togliendo un difensore (Cauz) per inserire un centrocampista (Muroni) mettendo la difesa a quattro.
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