La nostra inchiesta sugli stadi per Euro32

La nostra inchiesta sugli stadi per Euro32

Gli stadi che per Euro32 sono sicuri candidati sono Milano se arriverà in tempo, l’Olimpico, l’Aliaz di Torino. E pensare che il Giglio è stato pensato e realizzato in modo meno di un anno. La prima pietra venne posata il 5 agosto del 1994 e l’inaugurazione avvenne il 15 aprile del 1995

LA NOSTRA INCHIESTA STADI (seconda parte)
L’Italia si candida per gli Europei del 2032 assieme alla Turchia. Sono venti gli stadi indicati, dieci per Nazione e di questi ne saranno scelti cinque.
L’Italia si è data tre anni di tempo, ha rimarcato il presidente Gravina della Figc, per essere pronti all’evento. Ma quali sono gli stadi indicati e il loro stato attuale?
San Siro (Milano) e Stadio Olimpico (Roma) anche se Inter e Milan hanno raggiunto un accordo per l’acquisto dello stadio, la parziale demolizione del Meazza e la costruzione di un nuovo impianto adiacente. La Roma da anni ha un progetto per la costruzione di un nuovo impianto mai approvato.
San Nicola di Bari (da rinnovare)
Stadio Maradona di Napoli (da rinnovare)
Stadio Franchi (in fase di rinnovo)
Alianz Stadio di Torino
Stadio Ferraris di Genova (da rinnovare)
Stadio Bentegodi: il Verona sta progettando un nuovo impianti ma con una capienza ridotta che non potrà rientrare nei canoni Uefa per gli Europei.
Stadio Dall’Ara di Bologna (il Bologna ha presentato un progetto per un nuovo stadio)
Stadio Sant’Elia (anche in questo caso il Cagliari ha presentato un progetto per uno stadio che sorgerà a fianco all’attuale Unipol Domus).
Morale della favola gli stadi che per Euro32 sono sicuri candidati sono Milano se arriverà in tempo, l’Olimpico, l’Aliaz di Torino. E pensare che il Giglio è stato pensato e realizzato in modo meno di un anno. La prima pietra venne posata il 5 agosto del 1994 e l’inaugurazione avvenne il 15 aprile del 1995. In pratica in nove mesi venne costruito uno stadio che inizialmente era di 30mila posti, poi ridotto a 25mila per la costruzione dei Petali e infine a 21.500 per un calcolo di sicurezza. Il costo dell’impianto fu di 25 miliardi di lire. Giusto per ricordare: il Giglio presentava numerose innovazioni che solo in seguito sarebbero state adottate su larga scala: all’ingresso dell’impianto erano stati infatti installati dei tornelli con un’altezza di un metro (tuttavia rimossi poco dopo in quanto giudicati pregiudizievoli dell’incolumità degli spettatori) mentre all’interno era attivo un sistema di televisione a circuito chiuso. Le panchine, riscaldate, erano dotate di telefono interno e display televisivo nonché di moviola. Gli apparecchi televisivi figuravano anche in tribuna, equipaggiata in alcuni settori con palchetto con minibar e salotto per otto persone e inoltre era stato studiato un nuovo sistema di vendita dei biglietti, simile alla futura tessera del tifoso con tanto di micro cip.
La situazione in Turchia è ovviamente all’opposto dato che solo l’Ataturk Olympic è da rinnovare, mentre ad Ankara verrà costruito un nuovo stadio. Tutti gli altro otto impianti proposti sono già abilitati per Euro32.
Lo stadio di Gaziantep
Wainer Magnani
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